De Rossi:”Il mio amore per la Roma va al di là di...

De Rossi:”Il mio amore per la Roma va al di là di tutto”

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Contratto da 10 milioni lordi a stagione fino al 2017 (senza la ‘famosa’ clausola rescissoria), per Daniele De Rossi alla Roma. Le cifre parlano di uno sforzo mostruoso da parte del club giallorosso per trattenere un giocatore fondamentale per la squadra del futuro. Come afferma ‘La Gazzetta dello Sport’, Daniele ha voluto subito spiegare come il rapporto con la società e la città sia qualcosa di unico e speciale: «Resto perché mi sono reso conto che ciò di cui ho bisogno sta qui. Certo, qualche indecisione ce l’ho avuta, però ho bisogno della Roma per giocare a pallone in una certa maniera. C’è stato un momento lo scorso anno in cui ho sentito che l’amore dei tifosi nei miei confronti era leggermente scemato. Non ero visto più come un giocatore forte. Perciò ho avuto voglia di vedermi in altri palcoscenici e confrontarmi con i più forti al mondo. Mi hanno cercato tanti club di cui non farò il nome; alcuni molto potenti per il blasone(Real Madrid); altri invece che mi hanno levato il sonno per due-tre notti perché fanno offerte folli (City). Mi volevano anche società italiane ed è stato un onore, ma ho sempre risposto che sarebbero state la mia ultima scelta. Dispiaceri? Sentire qualcuno che mi conosce, anche a Trigoria, parlare di clausole e altro. Ho fatto anche il “guardone” su internet per sapere quello che dicevano”. Chi ha ricoperto un ruolo fondamentale nella scelta finale di De Rossi è stato il tecnico asturiano. Questo il ringraziamento del numero 16 giallorosso: ”Il mio amore per la Roma va al di là di dirigenza o allenatori, ma Luis Enrique è stato fondamentale. È l’allenatore migliore con cui sia mai stato e poi a livello tattico mi valorizza, mi dà tante responsabilità. Fare il compitino non è per me: mi piace stare al centro della manovra, essere la causa delle vittorie e a volte delle sconfitte”. Sulle cifre De Rossi non ha voluto fare sconti e spiega il motivo:«Era il mio ultimo contratto importante e non volevo fare sconti: ho chiesto una cifra dal primo giorno e non è cambiata. Inserire la clausola rescissoria è stata un tentativo della società e ci ho pensato anche io ma avrebbe stonato con la mia storia a Roma. È un calcio che ha poche bandiere, ma quelle poche guadagnano quanto vogliono. Non ho mai capito i tifosi quando fischiano chi se ne va. Comunque ora per mandarmi via devono cacciarmi, anche se non si può mai sapere come sarà il fisico fra tre anni, ma io il parassita aRoma non potrei mai farlo». Raggiunto l’accordo, però, Danielestimola la società. «Io voglio che questo sia l’unico anno in cui partiamo in seconda linea. Ne abbiamo parlato fin troppo creando forse un alibi, ma quest’anno non era pensabile di poter competere con le più forti. Però ora basta. Dalla prossima stagione Baldini deve fare un grosso lavoro. C’è da maturare, ma penso che in 5 anni si possa tornare a lottare per uno scudetto. La Champions è leggermente più difficile perché ci sono delle realtà giganti come investimenti e introiti”.

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