CORRIERE DELLO SPORT – M. BASILE – Non è il Maicon francese, come qualcuno dice. Forse, più Dani Alves, ma questo Mathieu Debuchy, 26 anni, esterno destro del Lille, sarebbe perfetto per il modulo di Zeman.
Perché attacca, conosce i tempi, ha buona gamba e lucidità negli ultimi metri quando arriva al cross. E’ dal suo lato che i francesi hanno costruito, per larghi tratti, le cose migliori: Debuchy ha incrociato l’opposizione di Oxlade-Chamberlain, in prima battuta, e poi di Cole all’altezza dell’area, due fumantini, eppure ne è uscito spesso vincitore, al punto che – con il passare dei minuti – il francese ha spostato in avanti la sua posizione, unico tra i quattro difensori in linea a giocare perennemente venti-trenta metri avanti, a volte oltre la metà campo, come Dani Alves fa con il Barcellona quando i catalani cominciano lentamente a strangolare l’avversario. Debuchy non è solo uno dei tanti esterni offensivi, bravi in una fase sola: è parso sempre pronto a ripiegare, con movimenti rapidi, una volta che i compagni hanno perso palla. Contro l’Inghilterra, ha fatto una decina di discese, una serie di cross, oltre a un tiro da fuori area ribattuto dal muro inglese, ma che per la sua spettacolarità aveva scatenato l’oooooooh del pubblico della Donbass Arena, che già immaginava il gol. Lo segue l’Inter, lo vuole con decisione il Newcastle, c’è anche la Roma che nel francese intravede l’esterno alto per innescare il contropiede zemaniano.
IL FUTURO – Quando esce dagli spogliatoi per raggiungere il pullman, Debuchy ha il volto sereno di uno che si è divertito. E lo dice: «E’ stata una partita intensa, piena. Mi sento decisamente bene, peccato solo non aver vinto» . Sa di essere diventato, nel giro di qualche mese, un obiettivo delle big d’Europa. La Roma? «Cosa posso dire – commenta Debuchy, sorridendo – del futuro adesso non voglio parlare. Premier o campionato italiano? Mah, per me è lo stesso, non è vero che preferisco la Premier, ma di cosa succederà in futuro, vedremo. A me non è stato comunicato niente» . Alto, asciutto, un filo di barba sul mento, il braccio sinistro ricoperto di tatuaggi, Debuchy è considerato un ragazzo che fa spogliatoio, uno dei più estrosi, facili ad ambientarsi. Di sicuro, da buon francese Debuchy ci sa fare con i media. Sembrano tutti usciti da una scuola di teatro. I riflettori non li paralizzano. L’attenzione non spaventa. Poco tempo fa, Debuchy era finito al centro di una strana popolarità per via di un «bacio gay» che aveva scherzosamente ricevuto da Olivier Giroud, attaccante del Montpellier, dopo il gol dell’1-0, in amichevole, alla Germania. La foto che li ritraeva bocca a bocca ha fatto il giro del mondo. Giroud aveva commentato, sorridendo: «Ma no, l’avevo semplicemente ringraziato» .
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