Il Corriere dello Sport – Erano passate due ore da quando Mister Tod’s si era messo in posa sorridente e rotonda, in gessato Wall Street, con sullo sfondo il Colosseo, che a Firenze si chiedevano preoccupati e ironici sui blog: bravo Diego, ma adesso chi restaura la Fiorentina? Dì qua l’Anfiteatro, di là i tormenti per Behrami, di qua i gladiatori, di là il viso bambino di Neto, e si potrebbe aggiungere uno stadio da tre milioni di turisti con il malinconico Franchi che ha perso undicimila spettatori a partita. Blasfemi? Irrispettosi?
NIENTE SCARPE – Non potendo costruire la sua Cittadella viola, bloccato da veti incrociati politici e amministrativi, Diego Della Valle ha realizzato comunque il suo sogno: legare il proprio nome al restauro di uno stadio, casualmente il più antico e famoso al mondo. «Non metterò una scarpa Tod’s sul Colosseo – ha promesso il patron della Fiorentina -è un dovere ma anche un piacere».E un affare: i 25 milioni di euro che finanzieranno i lavori garantiranno all’imprenditore del Made in Italy un ritorno di immagine planetaria. Dopo i primi crolli avvenuti a maggio, un mecenate coprirà i costi dei lavori di restauro dell’antico Anfiteatro Flavio, finanziando sei progetti individuati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali: il restauro del Prospetto settentrionale (5 milioni 165 mila euro); di quello meridionale (un milione 936 mila euro); la sostituzione delle chiusuredei fornici dell’ordine con cancellate (un milione 680 mila euro) oltre al restauro di navate e sepolcri (11 milioni e 500 mila euro), un nuovo impianto di illuminazione da 900 mila euro e un centro servizi. I lavori partiranno entro l’anno per finire al massimo nel 2014: la scadenza dei lavori verrà fissata in modo rigoroso, Diego pagherà di pari passo con l’andamento del restauro e direttamente alle imprese. Nel frattempo il Colosseo rimarrà aperto ai visitatori.
IL RILANCIO – Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, parla di«fine di un incubo », di«svolta universale»anche perché la prima volta Della Valle aveva offerto solo cinque milioni. Il sindaco aveva risposto «non basta». Tre mesi dopo, ecco il grande rilancio. Altri imprenditoriprobabilmente si uniranno, ma intanto Della Valle al momento è l’uomo che ha salvato il Colosseo. Un formidabile colpo di marketing, va detto, anche se a Firenze (dove«mio fratello Andrea- ha aggiunto Diego -a livello di investimenti ha fatto dieci colossei ») sognano un analogo colpo di teatro sul mercato. Tutto è ancora possibile ma a occhio, a vedere quanto ieri Della Valle apparisse radioso davanti ai fotografi, questa avventura lo eccita decisamente di più, anche perché – grazie allo stato d’emergenza – Diego ha intravisto una parolina magnetica per gli imprenditori: rapidità. Quella che non ha trovato negli amministratori di Firenze, destino comune ad almeno altri dieci presidenti di A, ma non nel resto d’Europa: a Istanbul hanno appena inaugurato il Telekom TurkArena del Galatasaray, 55 mila posti, con palazzetto dello sport da 15 mila e centro commerciale, costruito in appena tre anni. In Italia, per ora, l’unico stadio che si rifarà il look sarà quello più antico al mondo, il Colosseo, a cui si ispirarono i progettisti del Camp Nou di Barcellona per garantire il rapido afflusso degli spettatori, e che strappò a un ignaro generale americano, all’arrivo nella Roma bombardata e appena liberata, unmio dio, che cosa abbiamo fatto….
Più di mezzo secolo dopo un presidente della Fiorentina lo salverà da nuovi crolli. I tifosi non si aspettino di vedere la bandiera viola sventolare sull’arena romana, al massimo ci sarà uno striscione alto due metri con il nome dello sponsor.