CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Vai, Erik. E goditi almeno questo momento. Con quel bel sorriso che si allarga tra il felice e il rabbioso. Ha perso la pazienza, alla fine, perché non era facile tenere i nervi saldi con l’andazzo che c’era. Ma il ragazzo si farà? La strada è quella giusta, perché Lamela ha cominciato a far vedere di che pasta è fatto e ora la domanda è un’altra: dove può arrivare uno così con Zeman come allenatore? Di più: quanto potrà segnare se continua a puntare la porta avversaria? Con la partita di ieri sera, nona giornata di campionato, l’argentino è già a quota 5, soltanto uno in meno del totale del suo primo anno italiano (…). Gol belli, quelli contro l’Udinese. Uno, il primo, addirittura straordinario. Ai livelli del suo primo con la Roma, un anno e cinque giorni fa, contro il Palermo, quando decise la gara con un sinistro a giro che fece alzare in piedi tutto l’Olimpico: ieri Lamela ci è riuscito di nuovo, dopo 22 minuti, quando ha sbloccato la gara grazie a una camminata sulla linea di fondo e a un tocco impensabile, mentre la difesa avversaria cadeva pezzo per pezzo sotto i colpi delle finte e del sinistro magico. «Forse con Zeman posso segnare tanto. Ma non penso ai gol, penso solo a vincere come tutti i miei compagni…» .
PROGRESSI – Lamela è cresciuto tanto. I progressi fatti in pochi mesi sono evidenti. Ormai è un titolare della Roma. E non va dimenticato che ha ancora solo vent’anni: «Sto facendo gol anche per merito della squadra come si è visto nel secondo gol. Tutti lavoriamo, sappiamo la maglia della Roma cosa significa. E siamo stati anche sfortunati. Personalmente non so cosa mi mancava, magari segnare di più. In questo gruppo siamo tutti titolari nella squadra anche quelli che non giocano. Se non chiudiamo le partite la colpa è di tutti, io oltre ai due gol segnati ne ho sbagliati altri due. A Zeman piace che gli attaccanti attacchino la porta avversaria e questo mi aiuta molto» . Il problema a questo punto è quello di registrare quanto più possibile la fase difensiva: «Ma dobbiamo difendere come fa una squadra, tutti attaccano e tutti difendono. Ora pensiamo subito al Parma, tornare subito in campo ci potrà aiutare a superare la sconfitta»