Ciò che conta è che a Trigoria, sette anni fa, era l’estate del 2017, sono state aperte le porte, Davide Frattesi è scappato e non è più tornato. La Roma lo ha sacrificato per mettere sotto contratto Defrel (Defrel, sì): viene acquistato dal Sassuolo per 5 milioni di euro (oltre al 30% su una futura rivendita). Da li, vari giri in prestito, Ascoli, Empoli, Monza,
per poi tornare in Emilia, affermarsi ed essere ceduto a titolo definitivo all’Inter. Che la Roma fosse pentita non è un’illazione, ma cronaca. E lo dimostra il fatto che negli ultimi anni, prima che arrivasse Marotta, Davide è tornato nel mirino dei giallorossi, ma la valutazione del club di Trigoria non combaciava con le esigenze del Sassuolo. Pinto ha ammesso candidamente di aver provato a riprenderlo, ma senza riuscirsi.
Come scrive Leggo, Frattesi era l’uomo ideale per Mourinho, poi per De Rossi e lo sarebbe anche nella Roma di oggi guidata da Juric. Un uomo buono per tutte le stagioni, per tutti gli allenatori.
Davide è cresciuto con il mito di De Rossi, indossa la sua maglia e il papà di Daniele, Alberto, lo ha aiutato a imporsi e a diventare quello che ora è. Stasera in qualche modo lo vedremo in campo e lui volerà come sempre. E in tribuna, i rimpianti non si placheranno. L’uomo in più per l’Inter, è il mancante nella Roma. Strani giochi del destino.