Frediani: I miei gol difficili per Zeman

Frediani: I miei gol difficili per Zeman

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IL ROMANISTA – V. META – C’era una volta la Roma dei ’94, quella che arrivava alle finali della Manchester Cup ma in nazionale mandava sempre solo Verre. C’è una volta e non c’è più, perché nell’undici che stasera esordirà contro l’Albania nella prima fase di qualificazione all’Europeo Under 19 di romanisti ce ne sono quattro e il più in forma di tutti è Marco Frediani[…]

Nella Roma un inizio di stagione favoloso. Sì, anche grazie all’anno scorso, che mi è servito tanto. Nella prima parte non giocavo, poi ho trovato sempre più spazio e sono riuscito a crescere sotto tutti i punti di vista.

Senti questa squadra un po’ più tua? È normale che sia così, l’anno scorso c’erano molti compagni più grandi, adesso sono io uno dei più esperti e sto anche facendo bene in campo…credo.

L’anno scorso hai fatto un grande campionato. Sì, la seconda parte. Nella prima ero un po’ indietro soto tutti i profili, poi ho fatto quel gol a Gubbio che non era niente male (un pallonetto da centrocampo, ndr)… un po’ è stata fortuna, un po’ c’ho provato perché bisogna provarci, no?

E sempre l’anno scorso tu giocavi e Nico Lopez stava in panchina. All’inizio sì, perché Nico era appena arrivato ed era un po’ indietro, non è facile quando arrivi da un altro paese, poi un po’ si vergognava, era timido e non parlava con nessuno. Però nell’ultima parte del campionato l’avete visto che cosa ha fatto. Meritava di giocare lui e solo lui.

Zeman si affaccia mai sul vostro campo? Sì, più che altro il sabato prima che partano per le trasferte. Allenamenti con la prima squadra ancora non ne ho fatti. Speriamo presto. Con Luis Enrique mi era capitato spesso, ma lui portava sempre tanti ragazzi e ho avuto diverse occasioni.

Livaja segna con la prima squadra, ma voi l’avete battuto. Livaja è forte e lo sta dimostrando. È un grande giocatore, ma quella sera noi siamo stati superiori.

È la dimostrazione che fra Primavera e prima squadra l’abisso non è così profondo? No, l’abisso c’è sotto tutti i punti di vista, tecnico, tattico e del ritmo, anche perché c’è gente che ci gioca da 15 anni. Livaja sta dimostrando che non lo sente, ma non è facile, forse per gli attaccanti lo è un po’ di più rispetto a un difensore centrale che ha più responsabilità.

Eppure Zeman ha appena fatto esordire un centrale del ’94 Zeman ti butta dentro e fa bene, magari era un ’94 più pronto. 

Queste partite internazionali possono servirvi a colmare l’abisso? Senza dubbio, basti pensare alle partite che abbiamo giocato con il Portogallo il mese scorso. La difficoltà è maggiore rispetto al campionato Primavera, i ritmi sono diversi e le squadre estere vanno tutte a 200 all’ora. 

Il fatto che comincino a esserci tanti stranieri in Primavera è una minaccia o uno stimolo? Dipende, è capitato che abbiano comprato anche stranieri che finora non hanno mai giocato, mentre giocano miei coetanei che fanno meglio anche se non stanno sotto contratto. Ci tengono tutti sulla corda.

Ma il reality sugli Allievi della Fiorentina lo stai seguendo? Poco, però in nazionale prendiamo sempre in giro Lezzerini (portiere della Viola e uno dei protagonisti, ndr). Se lo facessero su di noi? No no, io mi vergogno!

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