IL TEMPO (A.AUSTINI)- Il disco si era rotto, finalmente la Roma l’ha a cambiato. Dopo settimane di «tanto arriviamo secondi noi», «siamo più forti», «vinceremo» etc. Garcia mostra il lato duro che era già emerso dopo il pari di Verona con il Chievo, mentre i giocatori ammettono di giocare svogliati e impauriti. L’unica «sillaba» fuori dal coro della domenica è il «sì» con cui Totti risponde al cronista che gli chiede se la Roma arriverà seconda. Rudi, invece, sembra aver perso pazienza e fiducia. Oggi farà allenare la squadra al contrario di quanto era previsto: il programma degli allenamenti non era stato annunciato ma in caso di vittoria con l’Atalanta avrebbe fatto riposare la squadra nonostante si giochi sabato con l’Inter.
Un alibi il francese se lo concede. «Non lo faccio mai però stavolta dico che avevamo troppi assenti e la qualità della squadra ne ha risentito. Penso a De Rossi e Pjanic ad esempio. Paredes è un buonissimo giocatore ma è ancora giovane. E ora basta fare paragoni con l’anno scorso. A che serve? In campo con l’Atalanta c’erano solo 4 su 11 dei giocatori di quella Roma. Bisogna guardare avanti. Non siamo stati capaci di vincere contro una squadra che lotta per la salvezza, sabato andiamo a giocare contro l’Inter che ha tanti giocatori capaci ma dovremo recuperare i punti persi in casa».
Pallotta lo ha già confermato per la prossima stagione, solo le eventuali dimissioni di Garcia possono cambiare lo scenario. «Non è il momento di tracciare bilanci, si faranno a fine stagione. Restano ancora abbastanza punti per qualificarci alla prossima Champions».
Nota finale sull’ambiente. «Non è il problema di giocare all’Olimpico, il problema è il gioco.Pubblico contro? Non c’era la Curva Sud, di cosa parliamo… Era stata sospesa dalla giustizia calcistica italiana, non c’entra niente». La chiosa amara di Rudi su una giornata da dimenticare. L’ennesima.