IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Quattro gol li ha presi la malinconica Roma di Luis Enrique; altri quattro quella ambiziosa ma distratta di Zdenek Zeman. Ora tocca a Rudi Garcia testare lo Juventus Stadium, che in quest’annata diventa – per la Roma – magicamente lo stadio dei sogni. L’appuntamento è di quelli che fanno tremare i polsi anche a un sergente come Garcia. L’allenatore franco spagnolo si gode la sfida con il collega Conte, l’ospite di Trigoria nello scorso agosto e non sta troppo a pensare allo storico strapotere juventino tradotto in «aiutini», un termine rilanciato da Totti nell’intervista di venerdì a Il Messaggero. «Dirigerà l’arbitro più bravo, quindi vinca il migliore, mi sento di dire solo questo», le parole di Garcia che allontana i fantasmi. «La pressione che c’è dietro questa sfida è favolosa, con la Roma seconda che va a giocare in casa della prima. Firmerei tutte le settimane per giocare queste partite». Ambizioso, dunque non timoroso. «Tranne i nostri tifosi, tutti pensano che perderemo, questo è un vantaggio per noi. Loro giocano allo Juventus Stadio e questo fa pendere il pronostico dalla parte juventina. Noi andremo a Torino per vincere ma non perché giochiamo contro la Juve ma perché lo facciamo sempre. Non abbiamo nulla da perdere ma tutto da guadagnare. Voglio che la Roma sia protagonista. Per uscire con i tre punti serve concentrazione per tutti i novanta minuti, non deve cambiare nulla se prendiamo un gol ma soprattutto se dovessimo passare in vantaggio. Totti crede nella nostra forza e a noi questo fa solo bene, perché Francesco è il nostro faro».
IMPORTANTE NON DECISIVA
È sulla bocca di tutti il refrain: Juventus-Roma è un crocevia decisivo. Specialmente se vince la Juve, che allontanerebbe la Roma di otto punti. «Non penso sia così. Ci sono più di venti partite da giocare. Ma è chiaro che sarebbe più importante vincere. Conterà uscire dal campo con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per vincere». Sul ballottaggio in avanti non si sbilancia: «Per la formazione bisognerà attendere un’ora e mezza prima della gara. Florenzi? Non ci sono problemi, si è allenato regolarmente e contro la Juventus sarà disponibile al cento per cento». Stessa percentuale, Garcia, la mette sul piatto quando gli si chiede se andrebbe mai ad allenare la Juventus? Chi ha vinto lo scudetto a Roma nel 2001, disse no, poi sappiamo tutti come è andata. Garcia? «Io sono al cento per cento nel progetto-Roma, questa è la risposta più giusta». Che poi non è una risposta al cento per cento alla domanda, ma quantomeno non illude nessuno.
IO E CONTE
La sfida è tra due tecnici che si stimano. «La Juve è programmata per vincere lo scudetto, forse lo era anche per Champions. Hanno due squadre dello stesso livello. Se manca un giocatore ne gioca un altro e non cambia il livello della squadra. Giocheranno in casa ed è forse un vantaggio per loro. Ma per me, a parte i romanisti che pensano che possiamo vincere, tutti gli altri ci danno per sconfitti, quindi abbiamo solo qualcosa da guadagnare, non abbiamo nulla da perdere. Conte? Ci siamo visti qui, abbiamo parlato 5 minuti. Ho molto rispetto per i suoi risultati, ha vinto due scudetti. Non ho molto da dire se non che è un bravo allenatore».