GAZZETTA DELLO SPORT (C. ZUCCHELLI) – Aveva chiesto di chiudere presto la partita e, quando Iturbe ha segnato dopo una manciata di minuti, era convinto che la Roma gli avrebbe dato retta. E invece Rudi Garcia, ancora una volta, ha dovuto fare i conti con una squadra incapace di chiudere le gare, impaurita e costretta dall’Empoli a giocare 120’ con lo spettro dei rigori allontanato soltanto da un rigore generoso concesso da Di Bello.
DELUSIONE Non a caso entra subito negli spogliatoi, senza fermarsi con i suoi giocatori e con i tifosi. Oggi, a Trigoria, la squadra sarà di nuovo in campo per preparare la trasferta di Firenze, delicatissima per la classifica e per il morale, e Garcia dovrà essere un po’ allenatore e un po’ psicologo, per aiutare un gruppo in piena crisi di autostima e di gioco. «Siamo riusciti a passare il turno– ha ammesso il tecnico – e salviamo questa cosa. Per il resto dobbiamo evidentemente fare meglio, migliorare l’efficacia e chiudere prima le partite. Complimenti all’Empoli. Abbiamo tirato tanto, ma è mancata la finalizzazione. A parte il gol non ricordo altre loro grandi occasioni. Errore nostro: dobbiamo gestire meglio le gare. Il rigore? L’arbitro era molto vicino, bisogna lasciarlo decidere in serenità».
COLE E I PUNTI Chi non ha passato una bella serata, e non per la partita, è Cole. L’inglese, tornato titolare dopo quasi due mesi, è stato costretto ad uscire per un colpo al volto con una ferita che ha richiesto punti di sutura al Gemelli. E Garcia è costretto a sperare che ad Holebas non venga neanche un raffreddore