«Questa la racconterò ai nipoti quando avrò la barba bianca» . Il presidente Enrico Preziosi si gode una delle vittorie più belle del suo Genoa, mentre l’arbitro ha appena fischiato la fine dell’incontro, dando avvio a una sorta di follia collettiva.
Balli e cori In tribuna c’è chi balla, chi canta, chi grida, persone insospettabili, persino giudici e avvocati, perdono il controllo. La gioia è incredibile. Il clan della famiglia Preziosi fa di più: mentre il presidente scende negli spogliatoi, applaudito da chi lo incontra, loro si dispongono su due file all’ingresso del tunnel che porta agli spogliatoi e, quando Preziosi vi entra si ritrova sommerso da un’ovazione.
Tifo super L’impresa porta la firma di un Genoa particolarmente suo. Lui ha preso decisioni importanti, chiudendo un ciclo ed avviandone un altro, investendo. L’ultima settimana gli ha dato ragione e gli ha permesso di esaltare nuovamente la tifoseria rossoblù. «Lasciatemi dire una cosa — sottolinea il tecnico Davide Ballardini —, oggi il pubblico mi ha dato sensazioni forti, mi ha emozionato. Ho sentito solo incoraggiamenti e una spinta eccezionale anche quando eravamo sotto per 3 a 0. Non lo dico per piaggeria, del resto penso che nessuno possa offendersi, se dico che non esistono altri tifosi così. Noi abbiamo meritato tutto questo non arrendendoci mai. Abbiamo sbagliato solo l’approccio al primo quarto d’ora, quando eravamo molli e contro squadre forti come la Roma non puoi permettertelo. Io, però, sapevo che potevamo reagire, sabato, alla rifinitura, li ho dovuti fermare dopo solo 45 minuti, perché stavano correndo troppo» .
Rinascita L’eroe del giorno è Alberto Paloschi. Lui ha capovolto la sfida: «Ma Floro Flores e Palacio sono stati bravi a darmi l’assist. Oggi abbiamo fatto quello che Ballardini ci aveva chiesto prima del match: fare una corsa in più per aiutare i compagni. Questa doppietta è una soddisfazione incredibile dopo un anno e mezzo di sofferenza, spero sia la prima di una serie» .
Parla il capitano L’impresa compiuta è talmente straordinaria da far parlare capitan silenzio Marco Rossi, uno che non spreca le parole: «É stato fondamentale— ricorda— il gol dell’ 1 a 3. Il terzo gol era una mazzata, un momento difficilissimo, ma noi non ci siamo arresi»