CORRIERE DELLO SPORT (R. MAIDA) – Mani giunte, schiena dritta, sguardo fisso sull’interlocutore.
Personalità, la chiamano. Nicolas Burdisso ha un carattere d’acciaio e si diverte a sbandierarlo, nella sua prima conferenza dopo l’infortunio che stava per distruggergli la carriera. Non si esce da un incubo se ti manca la forza per sfidarlo. «Ci sono stati dei momenti in cui stavo per mollare tutto, in cui pensavo di non farcela – ammette 8 mesi dopo quella maledetta partita, Colombia-Argentina – anzi, tutti i giorni mi sono chiesto come sarei tornato. Ma questi pensieri aiutano a cancellare definitivamente il problema che ti ha bloccato, a scacciare il ricordo» .
Un ginocchio distrutto con il coinvolgimento del piatto tibiale: un incidente praticamente inedito nel calcio. Ma Burdisso è già qui, profumatissimo all’interno del caldissimo gazebo che l’organizzazione ha allestito per le chiacchierate tra la Roma e la stampa. Ha giocato senza paura l’amichevole con i dilettanti di Brunico, si sente di nuovo un calciatore e lo chiarisce con decisione: «Atleticamente non sono al top, ma come i miei compagni: siamo solo all’inizio della preparazione. Fisicamente invece sto bene, sono guarito completamente. […]» .
OTTIMISMO – Ha fiducia in se stesso ma anche nelle potenzialità della Roma: «Il nostro obiettivo dev’essere competere per il vertice, lottare per vincere. Poi sappiamo che non sarà facile, perché ci sono squadre più attrezzare di noi. Ma dobbiamo cominciare la stagione convinti delle nostre qualità. Tante cose non hanno funzionato lo scorso anno, adesso bisogna sfruttare il lavoro che abbiamo fatto con Luis Enrique per applicarlo con Zeman. La mentalità dei due allenatori è simile: giocheremo sempre all’attacco con un pressing alto. Naturalmente dovremo evitare gli errori che ci hanno condizionato in passato: in campo e fuori» . Perché qualche scaramuccia, qualche discussione di troppo, qualche comportamento sbagliato hanno inciso sui risultati finali. E Burdisso, che di questo gruppo è un leader, lo sa meglio di tanti altri.
INVESTITURA – In vista del campionato delle rivincite, scommette su altri due argentini: «Questo dev’essere l’anno di Lamela e Osvaldo. A loro ho detto quello che penso e con Osvaldo, che è mio amico, spesso mi capita di scontrarmi. E’ il momento che tutti e due tirino fuori il talento che hanno, che è fantastico. Ma mi aspetto molto anche da Florenzi, è bravissimo» .
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