IL ROMANISTA – M. MACEDONIO – Non si è ancora aperto, almeno ufficialmente (…) ma come ogni anno il calcio mercato catalizza più che mai, in questa fase, l’interesse di tifosi e addetti ai lavori.
E i dibattiti su chi confermare della rosa attuale, e chi lasciare andar via, appassionano quanto il sognare l’acquisto del giocatore in grado di rendere realmente più competitiva questa squadra. «Non è questione di stabilire chi meriti la riconferma e chi no – dice Sebino Nela. – E’ chiaro che da parte della dirigenza ci sarà stata una valutazione della passata stagione. Il punto, semmai, è individuare, tra quelli che si hanno e quelli che potranno arrivare attraverso il mercato, quali siano i più funzionali, per caratteristiche tecniche e fisiche, al gioco di Zeman. Quanto alle scelte che verranno operate, non sapendo quali siano i giocatori che Walter Sabatini sta seguendo, mi viene da dire che un giocatore che farebbe al caso di questa Roma, potrebbe essere, come andava già di moda con Luis Enrique, un centrale forte in fase difensiva ma capace anche di impostare, con piedi da centrocampista: penso ad esempio a Hummels del Borussia Dortmund. Sempre che sia possibile arrivarci, visto che fare il mercato non è mai facile. Quanto a quelli che si hanno, Bojan è certamente da tenere: mi sembra tra i più validi tecnicamente, e con una grande voglia di dimostrare cosa sa fare. Non tutti, certo, potranno rimanere, ma, prima di sfoltire, sarà importante capire che stagione sarà: ovvero, se oltre al campionato e alla coppa Italia, si giocherà anche l’Europa League, per via delle penalizzazioni, oppure no. E già questa può essere una discriminante, che comporta scelte diverse».
Un altro ex giallorosso, Roberto Scarnecchia, fresco di nomina (ha firmato giusto l’altro ieri come allenatore del Voghera, in serie D) focalizza la sua attenzione sulla “dorsale” della squadra e va quasi in controtendenza: «Non mi piace parlare in maniera specifica di ruoli, perché ormai si ragiona per zone del campo, ma credo che alla Roma serva soprattutto una vera punta. E poi, un centrocampista forte, da mettere vicino a Daniele. Perché in difesa, con il rientro di Burdisso, il recupero di Juan e la conferma di Kjaer, mi sembra che si torni ad essere sufficientemente coperti. Certo, se va via Heinze, ne serve un altro al suo posto. Gli esterni? Sarebbe bello avere un terzino alla Maicon, ma di Maicon ce n’è uno solo. E comunque, gli esterni sono secondari e solo complementari all’asse centrale, che è invece fondamentale. Per cui, ripeto: una punta forte, perché Osvaldo lo scorso anno ha reso più di quanto fosse nelle sue possibilità, probabilmente perché tornato in Italia con la voglia di cancellare il ricordo dell’Osvaldo precedente. Troppo spesso però non mi ha convinto, non dimostrandosi giocatore da Roma. Prenderei poi un centrocampista di qualità e un centrale di difesa da affiancare a Burdisso e Juan. Degli altri, terrei Pjanic, Gago, Bojan e Lamela. E Borini, anche se andrà risolta la sua comproprietà. Dei “vecchi”, rinuncerei a Taddei, Perrotta e Cassetti, più per ragioni anagrafiche che altro, e per un giusto un ricambio generazionale. Borriello? Credo che Zeman prediliga giocatori diversi da lui. E se potessi, io gli preferirei anche un Quagliarella. Quanto a me, riparto dal Voghera. Ma si sappia che io punto alla Roma. Anche se spero di arrivarci prima di essere diventato troppo vecchio…».
La parola passa allora anche ai rappresentanti dei tifosi. Francesco Lotito, presidente dell’AIRC (…): «Credo che siano indispensabili almeno quattro difensori, due centrali e due esterni. E a voler essere davvero competitivi, anche un centrocampista di grande livello. Ma dipenderà anche dalla società e dalle risorse a disposizione del mercato. Per il momento, i nomi di Dodò e Castan non mi sembrano di primissimo livello. E non vorrei ritrovarmi tra quelli che sostengono che la scelta di Zeman possa essere stata la foglia di fico attraverso la quale far passare un mercato in tono minore. E’ vero che questo deve ancora aprirsi, ma spero che non si arrivi di nuovo al 31 agosto per fare acquisti. Auspico invece che già alla partenza per il ritiro, il 5 luglio, l’organico sia vicino a quello che verrà utilizzato nella prossima stagione. Che la priorità sia la difesa l’ha detto anche Franco Baldini. Ma se ci si ripresentasse con Rosi e Angel, mi saprebbe di presa in giro. Un nome che mi piacerebbe? Ogbonna, che può giocare sia centrale che esterno a sinistra. Se poi ci sono i soldi, andrei dal Porto e prenderei Rolando. Terrei certamente Pjanic, che degli acquisti dello scorso anno è stato forse il migliore. E terrei anche Osvaldo, che i gol li ha sempre fatti. Riproverei anche con Stekelenburg, e riscatterei Bojan, ma non a quei prezzi. Lamela? L’abbiamo pagato così tanto che non possiamo non tenerlo!».
Chiude la carrellata Fabrizio Grassetti, presidente dell’UTR: «Come dicono tutti, a partire dalla stessa società, la Roma va rinforzata soprattutto in difesa. Lasciamo quindi lavorare la dirigenza, perché non credo che tutti conoscano i nomi che si fanno. Credo comunque che servano due centrali e due esterni. E che molte scelte andranno fatte sentendo Zeman. Abbiamo già visto che Totti giocherà probabilmente da esterno sinistro e non da centravanti. C’è curiosità per la posizione di Pjanic, che dovrebbe aumentare il proprio raggio di azione, così come per quella di De Rossi. Se dovessi fare dei nomi, andrei su Hummels e Subotic, i difensori del Borussia Dortmund che mi hanno davvero impressionato. Così come questi Europei ci stanno dimostrando che vi sono in giro tanti giocatori interessanti. E molti li abbiamo già. Perché i Bojan, i Borini e gli Osvaldo, a mio parere, con Zeman, potranno andare a segno anche più di quanto abbiano fatto quest’anno. Se c’è qualcuno che cederei? Il tifoso vive di sentimenti si affeziona a tutti i suoi giocatori. E’ stato così anche con Servidei o Sperotto. E allora, figuriamoci se non lo siamo con questi. Anche se quelli che non vanno sono sulla bocca di tutti…».
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