«Il mio amico Dani è un grande, se lo merita»

«Il mio amico Dani è un grande, se lo merita»

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IL ROMANISTA – L’eco dei gol della Roma a Genova sarà arrivato fino alla Pontina, perché il gruppo d’ascolto dell’Under 18, in ritiro per preparare l’amichevole con l’Inghilterra di domani sera, è di quelli che si fanno sentire. A guidarlo c’è Alexis Ferrante, diciassettenne centravanti della Primaverache con Osvaldo condivide il doppio passaporto italiano e argentino e l’esultanza della mitraglia in omaggio a Batistuta: «Sono contentissimo per lui e per la squadra, in più ha fatto pure due gol molto belli». […]

Punto di riferimento vero Osvaldo, specie da quando Ferrante l’ha raggiunto a Roma a gennaio, quando Sabatini lo ha scovato nel Piacenza in cui giocava in prima squadra nonostante avesse solo sedici anni. «Quando l’anno scorso Luis Enrique mi ha fatto fare qualche allenamento con la prima squadra, Dani è stato gentilissimo con me, mi ha dato una grande mano in campo e mi ha subito fatto sentire a mio agio. È un grandissimo giocatore e una grande persona, però per me ce ne vuole di tempo per arrivare ai suoi livelli».

Quattro gol in sei partite con la Primavera di De Rossi, che con la Roma di Zeman sembra condividere qualche problema di approccio: «È vero, nelle ultime tre gare abbiamo faticato parecchio nel primo tempo, anche se sabato contro il Bari tutto sommato è andata meglio visto che non abbiamo preso gol. Non so bene che cosa ci succede, partiamo piano e davvero non saprei dare una spiegazione. Ci vuole più determinazione quando scendiamo in campo». Il successo di sabato ha portato la Roma da sola al terzo posto (e con una gara da recuperare), a un punto dalla Lazio e due dal Napoli: «Ma non so se anche quest’anno siamo i più forti del girone, è ancora presto per dirlo. Certo siamo una grande squadra e stiamo crescendo, ma è difficile dire se siamo i migliori. In compenso a Milano con l’Inter abbiamo fatto una bellissima figura. Gran serata, quella».

La prima squadra resta ancora un sogno, ma non è mai stato così a portata di mano: «Ancora non mi hanno mai fatto allenare con loro, ma io continuo a lavorare perché il mio obiettivo resta quello di passare sull’altro campo (la Primavera si allena sul campo accanto a quello della Roma, ndr). Romagnoli ce l’ha già fatta, l’anno scorso eravamo insieme in nazionale ma lui è riuscito ad arrivare di là prima di me. Merito suo, è stato bravissimo e se lo merita, io spero di raggiungerlo presto».

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