CORRIERE DELLO SPORT – R. BOACCARDELLI – L’immagine di Daniele De Rossi che lascia il terreno di gioco di Kiev con la sua piccola Gaia, zoppicando un po’ ma felice come una pasqua, ha fatto il giro del mondo, facendo intenerire e riempire d’orgoglio quello giallorosso.
Perchè fino a quando è stato in campo, prima di alzare bandiera bianca per un risentimento al nervo sciatico, Daniele non solo è stato tra i migliori in campo (se non il migliore al pari di Pirlo), ma ha dimostrato una volta di più quanto può essere un giocatore veramente universale, nel senso più nobile della parola, capace di farsi in tre, di essere ovunque e trasformare quell’ovunque nella fase fondamentale del gioco, quasi una calamita di palloni, idee, progetti da sviluppare in un attimo. Ora a difendere, un secondo dopo sulla trequarti a provare assist o conclusioni in porta. Ancora una volta facendosi in tre, vincendo la sfida col suo mito Gerrard e riproponendosi anche in chiave romanista per un ruolo fondamentale nella Roma che un po’ faticosamente si sta costruendo per la prossima stagione e che avrà al timone un personaggio come Zeman.
GIGANTE – Nella partita contro l’Inghilterra, Daniele ha dimostrato ancora una volta di poter interpretare più ruoli. L’unicità di De Rossi è che lui questi ruoli li copre e li cambia nel cuore della partita senza bisogno che glielo dica il tecnico. Perchè ci sono fasi di sofferenza nelle quali lo trovi puntualmente all’altezza dei difensori pronto a dare una mano a chiunque e a fare da frangiflutti. Ci sono poi situazioni in cui c’è bisogno di ribaltare l’azione e allora eccolo tagliare il campo a testa alta con la sua caratteristica falcata facendo respirare e salire tutti i reparti. (…)
OCCASIONI – Perchè nonostante tutta la sua mole di lavoro, nella gara contro gli inglesi Daniele ha provato anche con poca fortuna per la verità, a iscriversi nel tabellino dei marcatori, alla fine rimasto senza inquilini. Il sinistro a uscire dai 25 metri che ha incocciato il palo alla destra di Hart è stata una vera e propria prodezza. Poteva essere il gol dell’Europeo. Questione di centimetri. Pochissimi. Nella ripresa poi, Daniele spalle alla porta, dopo una respinta corta della difesa britannica, si è trovato a girare una palla gol favorevolissima. Mira sbagliata, ma Daniele era lì. Verso la mezz’ora poi, il gran destro dal limite sul quale Hart ha opposto i pugni con le conseguenti ribattute di Balotelli (ancora respinta) e Montolivo (alto).
CHE COPPIA – Non solo, Daniele ha confermato di avere un gran feeling con Pirlo, altro gigante azzurro. I due si sono spesso scambiato il ruolo di regista in mezzo al campo, alternandosi nell’impostare il gioco e nel farsi trovare sulla diagonale l’uno dell’altro. In questo modo l’Italia ha annichilito il centrocampo inglese.
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