IL TEMPO (A. AUSTINI) – Il sogno tricolore resta chiuso nel cassetto. Non sono bastati i messaggi di incoraggiamento inviati da Benatia ai suoi ex compagni per motivare l’Udinese a tal punto da fermare la Juventus e riaprire il campionato.
A questo punto la Roma, salvo miracoli, deve semplicemente staccare il biglietto per i gironi di Champions e pensare al futuro. A dire il vero, Sabatini ci sta lavorando da un bel pezzo: dopo un periodo di riposo del diesse, da qualche giorno sono ripresi gli incontri a Trigoria con i procuratori. Un attaccante, un terzino, un centrale difensivo (Toloi o chi per lui) ed eventualmente un centrocampista di spessore se Pjanic non firmerà il rinnovo e costringerà la società a cederlo: sono questi gli obiettivi principali su cui la Roma si sta concentrando. Senza dimenticare che due acquisti sono stati anticipati a gennaio: Paredes e Sanabria, dopo i rispettivi «parcheggi» al Chievo e al Sassuolo, si presenteranno al raduno di luglio a Trigoria, con successiva partenza per gli States.
Il contratto di Garcia è un capitolo a parte che Pallotta è convinto di chiudere personalmente durante l’estate. Intanto l’allenatore e Sabatini stanno vagliando le candidature per la Roma che verrà. E su un nome sembrano in totale sintonia: Juan Manuel Iturbe del Verona. È lui il giocatore individuato da mesi per rinforzare l’attacco. E il fatto che il club gialloblù abbia appena comunicato al Porto l’intenzione di riscattare il talento argentino-paraguaiano al prezzo fissato di 15 milioni nasconde l’accordo con un’altra società italiana a cui rivenderlo. Tutti gli indizi portano alla Roma. Garcia si è già esposto pubblicamente sul giocatore («Ha delle qualità e noi abbiamo bisogno di un mancino davanti» disse il tecnico a dicembre) e i contatti fra Sabatini e il procuratore Mascardi sono iniziati ancor prima che Iturbe passasse al Verona. Nel frattempo i rapporti tra i due club sono stati rinsaldati a gennaio con il prestito di Marquinho e quello di Jedvaj, sfumato solo per la retromarcia del Verona nei minuti finali del mercato.
La Roma punta a inserire delle contropartite nell’affare Iturbe: oltre a Marquinho e si fa il nome di Lucas Evangelista come possibile sostituto per il Verona. Un’operazione «agevolata» dallo stesso Sabatini. Le eventuali opzioni della formula del trasferimento, prestito oneroso con riscatto obbligato o comproprietà, potrebbero poi consentire ai giallorossi di spalmare l’investimento su più anni.
Iturbe rischia di pestarsi i piedi con Ljajic a Trigoria: il serbo resta sospeso tra la voglia di Garcia di trasformarlo in campione da «diamante grezzo» qual è e le perplessità del serbo sul poco spazio avuto quest’anno. A fine campionato la società e l’agente faranno il punto della situazione. Sembrano invece in ribasso le chance di Bastosdi guadagnare la conferma, mentre Toloi dovrà sfruttare al meglio le prossime partite per convincere la Roma a spendere i 5.5 milioni del riscatto.
Se il rinnovo di Pjanic resta in stand by, col Psg e l’Atletico Madrid pronte a inserirsi da un momento all’altro, non c’è urgenza su Taddei. Garcia lo terrebbe volentieri un altro anno, la società non è convinta perché più orientata ringiovanire la rosa, ma non ha chiuso la porta a un ragazzo troppo serio per essere scaricato a cuor leggero.
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