IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Il derby è qui, nella notte gelida di Torino. Lo ha detto Francesco Totti a Il Messaggero, giovedì pomeriggio. La Lazio è 21 punti indietro e non partecipa alla corsa scudetto. «Questo è un altro derby» per il capitano. Non ne conosceva altri Paulo Roberto Falcao, trent’anni fa, quando i biancocelesti erano in B e non erano dunque nemmeno avversari. Il tempo passa, ma la sfida resta la stessa. Veleni, aiutini, arbitri, rigori, mercato, rancori e dispetti. Almeno per la gente, il duello è quello di sempre. Perché poi, tra dirigenti, ormai essere in pace fa snob. Low profile, concetto di moda nel salotto buonista. Juventus-Roma, però, non metterà mai d’accordo i tifosi, soprattutto se in palio c’è il titolo. Oggi come la sera del 6 maggio 2001, ultimo incrocio per il tricolore.
AMICI MAI
Dopo quasi tredici anni, la situazione è capovolta. Allora la Roma era avanti di 6 punti, adesso è sotto di 5. Ma mancavano sei gare al traguardo, quindi bisognava solo amministrare il vantaggio. Da qui in poi, invece, le tappe saranno ancora ventuno. Garcia, per recuperare, avrà più di metà percorso. Il francese lo ha ricordato anche alla vigilia, tanto per far capire che si giocherà la partita a viso aperto, spavaldo e ambizioso, senza pensare alla classifica di oggi. Rudi guarda più avanti, a maggio. E’ sicuro di giocarsi lo scudetto allo sprint. Conte, con il suo collaudato 3-5-2, vuole il terzo titolo di fila. E sta facendo meglio che nei due anni precedenti: 46 punti a rappresentare lo strapotere bianconero in Italia.
DIVERSE E VINCENTI
Chiuso in bellezza pure il 2013: 9 vittorie consecutive (e solo 1 gol preso), con l’obiettivo di eguagliare il record di 82 anni fa, la Decima della primavera del 1932. Due stagioni fa la Juve, dopo 17 gare, aveva raccolto 37 punti e nell’ultima 41 che sono poi quelli della Roma seconda e inizialmente straripante, più 12 rispetto all’anno scorso. Garcia si presenta davanti al collega con il sistema di gioco preferito, il 4-3-3 che spesso non ha un attaccante di riferimento, soprattutto quando il tridente è composto da Totti, Gervinho, Florenzi o Ljajic, come può accadere anche stasera se Destro non partirà titolare. L’equilibrio prima di tutto: 7 gol presi e miglior difesa. Meno di quanti ne incassò negli ultimi due match in questo stadio: 8 reti, 4 con Luis Enrique e 4 con Zeman.
NUMERI DA BRIVIDI
Se i giallorossi, come il Bayern Monaco e il Chelsea, hanno già 13 marcatori diversi, a dimostrazione della forza del collettivo, i bianconeri hanno addirittura il doppio centravanti, con Tevez abituato a girar largo e Llorente ad aspettare in area. L’argentino è la novità: ha già segnato più gol, 11, di quanti ne abbiano fatti i migliori realizzatori della Juve nello scorso torneo, arrivati a 10. La Roma è imbattuta da 19 partite, comprese le due del campionato passato, i bianconeri fanno centro da 30, l’ultimo digiuno proprio il 16 febbraio all’Olimpico quando Totti sparò un missile nella porta di Buffon. Rizzoli, ex centravanti e arbitro italiano per il mondiale in Brasile, ha precedenti negativi con la Roma in trasferta. Mai un successo giallorosso in 11 viaggi (5 le sconfitte). Era qui pure il 29 settembre 2012, la notte più amara con tre gol in 7 minuti del primo tempo (dal 12’ al 19’) e il 4 a 1 finale. Ma anche il 20 ottobre 2013 al Franchi. Poker della Fiorentina di Montella e unica sconfitta in campionato della Juve.