GAZZETTA DELLO SPORT – A. PUGLIESE – Niente figli e figliastri, per Zeman i giocatori sono tutti uguali.
Non importa se si chiami Totti o Jonatan Lucca, a Riscone fanno tutti gli stessi lavori. Che sia attaccante, difensore o portiere. Già, anche i portieri, cosa abbastanza inusuale. Ed invece le ripetute sono toccate anche a loro. «Perché il portiere per il mister è un giocatore come tutti gli altri — dice Cangelosi, il vice del boemo ed ex portiere di Zeman a Palermo e Foggia —. Fa parte integrante della squadra, non deve vivere in un mondo a sé». Rivoluzione Un’altra delle novità di Zemanlandia, dunque, è proprio questa.
Vedere Lobont, Svedkauskas e Proietti Gaffi correre come Totti, Bojan, Pjanic. Il fondo, del resto, serve anche a loro, che dovranno partecipare al gioco in modo attivo. E se Svedkauskas è in difficoltà, Lobont e Proietti Gaffi hanno risposto alle sollecitazioni. «La corsa? Va fatta perché dobbiamo fare una base anche noi portieri — dice Lobont —. Sapevamo quello che ci aspettava e che c’era da lavorare, alla fine avremo dei frutti. È il quarto anno che sono qui, ho voglia di restarci».
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