CORRIERE DELLO SPORT – R. MAIDA – E’ probabile che Erik Lamela nemmeno sappia chi sia, quel pioniere romanista che a Testaccio chiamavano Sciabbolone. Perché Rodolfo Volk, detentore di un prestigioso record societario, è morto poverissimo nove anni prima (nel 1983) che Lamela nascesse in Argentina. Ma al di là della distanza storica, Volk e Lamela non sono mai stati così vicini: nel campionato 1930/31, Volk seppe segnare per sette partite di serie A consecutive (sette gol totali, uno per volta); Lamela nel derby è arrivato a sei, impreziosendo la serie con la doppietta contro l’Udinese. Un gol stasera al Torino e sono pari, in testa a questa speciale classifica da attaccanti.
SFORTUNA – Semmai è un’altra la cosa da migliorare: i fluidi. Lamela ha segnato otto gol, ma nessuno è stato decisivo a fini del risultato: Bologna (2-3), Atalanta (2-0), Genoa (4-2), Udinese (doppietta, 2-3), Parma (2-3), Palermo (4-1), Lazio (2-3). (…) Lo scorso anno, stranamente, era invece stato determinante due volte su quattro: con il Palermo al debutto in A (1-0) e a Cesena nel giorno dei saluti a Luis Enrique (3-2). Non fateglielo pesare però: potrebbe deconcentrarsi. Ditegli semmai che con il gol nel derby ha superato Totti, Balbo e Guaita, che in passato avevano fatto centro per cinque partite consecutive.