GAZZETTA DELLO SPORT (G. MONTI) – Mamma Patrizia si è spaventata quando nella notte tra domenica e lunedì hanno suonato al citofono di casa in via Catone a Rione Traiano. Non immaginava proprio che fosse suo figlio Daniele, reduce dalla vittoriosa trasferta a Cagliari con la Roma. Daniele Verde, diciannove anni da compiere a fine giugno, è nato e cresciuto a Fuorigrotta, non lontano dallo stadio San Paolo. Eppure, il destino ha voluto che fosse proprio lui a tenere il Napoli a distanza di sicurezza dalla Roma. Con due assist ed una prestazione sontuosa, Verde è stato decisivo per il successo dei giallorossi al Sant’Elia.
UNA DONNA NEL PALLONE Il definitivo salto di qualità arriva con il Pigna Calcio. Lo allena Luigi Pignalosa, ma Verde diventa in breve il pupillo del direttore tecnico Gianni Troiano (con il quale ha cenato ieri sera) e soprattutto dell’allora presidentessa Lucia Carbonaro, la donna che lo ha ceduto alla Roma per 18.000 euro. «Sento sempre Daniele, ieri mi ha detto di non aver ancora realizzato a pieno cosa gli sta accadendo. Per me non è una sorpresa, faceva cose eccezionali già a dodici anni. Venivano a vederlo tanti osservatori, è stato Stefano Palmieri a portarlo a Trigoria per un provino. Con Bruno Conti il feeling è stato immediato. Quando ha parlato con Daniele, ho capito subito che la Roma era l’ambiente giusto per farlo crescere. Ho rifiutato altre proposte (tra le quali quella della Juve, ndr) che economicamente sarebbero state più vantaggiose, ma era giusto così». Dunque, Verde ha uno «sponsor » importante come Bruno Conti, ma a Trigoria c’era qualcun altro che stravedeva per lui: «Vincenzo Montella ne ha sempre ammirato le qualità e tessuto le lodi – afferma la dottoressa Carbonaro, di professione nefrologa -. Il Napoli? Non ha mai mostrato interesse». Una svista che potrebbe risultare decisiva nella corsa al secondo posto.