IL ROMANISTA – V. VERCILLO – Vincenzo Montella si presenta: «Provo una grande gioia ad essere qua per iniziare un nuovo percorso con la Fiorentina, che mi ha dimostrato grandissima fiducia, facendo anche un notevole sforzo per portarmi qui».
Dopo il lungo tira e molla tra Roma e Catania, i giallorossi hanno scelto Zdenek Zeman per la panchina, mentre l’Aeroplanino è volato a Firenze, dove ha ritrovato Daniele Pradè. Ma cosa è andato storto con il club di Trigoria? A questa domanda, Vincenzo ride, poi dice: «Meglio se rispondo con educazione, ci sono tante trattative, alcune vanno in porto, altre no. La mia storia con la Roma è stata resa pubblica non da me, è stata una delle tante trattative che non è andata in porto, per tanti motivi». Un Montella sibillino, che dice e non dice. Una frecciatina a cui la Roma non ha intenzione di rispondere. L’ex giallorosso ha ragione, i motivi per cui non è approdato a Roma sono tanti. Prima di tutto, la Roma ha scelto il tecnico che è risultato più idoneo. Come allenatore e come uomo, aspetto che a Trigoria non si vuole sottovalutare. La Roma lo ha scelto perché sa cosa vuole e sa cosa potrà ottenere: le cose coincidono. Emozioni, prima di tutto. Poi risultati. Zeman, però, non è stato sempre in vantaggio per la panchina giallorossa. Anzi, per un periodo è stato proprio Montella ad essere in pole. Poi qualcosa è successo. Cosa? Non ha convinto i dirigenti della Roma.
E l’accordo, che già si preannunciava difficile viste le forti resistenze di Pulvirenti e del Catania, è saltato. I problemi non sono stati di natura economica, anzi. Montella chiedeva uno stipendio stile Luis Enrique, e la Roma era anche disposta, tra parte fissa e bonus, ad accontentarlo. L’ostacolo reale era di altra natura. L’aeroplanino non era soddisfatto della rosa attuale in quasi tutti i reparti e avrebbe voluto una rivoluzione tecnica a 360 gradi che la Roma non poteva né voleva fare. Perché, parola di Sabatini, «il processo di demolizione dei nostri giocatori non ci va giù. Crediamo nei ragazzi che abbiamo». Ovviamente non tutti allo stesso modo, tanto che qualcuno resterà, qualcuno andrà via, e altri arriveranno. Alla fine la scelta è stata un’altra. E’ stato fatto un passo indietro, lungo tredici anni, per farne altri 100 avanti. E’ stato scelto Zdenek Zeman perché i suoi pregi hanno superato tutti i difetti. Esattamente come accade una storia d’amore. Quella che c’è tra la Roma e il Boemo.
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