Li ha voluti tutti attorno a sé a fine gara. Da leader. Mourinho al centro e i calciatori chiusi in un lungo abbraccio. Un minuto di discorso, per caricare e compattare ancora di più il gruppo. Dopo la vittoria contro il Verona e in vista di un impegno fondamentale come quello di giovedì a Salisburgo. “Mi sono complimentato con tutti per la vittoria. Avevo tutto il gruppo lì con me. Hanno vinto con uno spirito fantastico, giocando molto bene. Se si può dire così, quando giochi contro un avversario molto difficile, che si chiude. Ma abbiamo meritato la vittoria e ancora grazie ai ragazzi che hanno dato tutto”.
Come scrive la Repubblica, serviva vincere e mantenere il treno Champions. E la Roma lo ha fatto, grazie anche al turnover. Ma per Mourinho non grazie al pubblico dell’Olimpico, al 23esimo sold out. “È una squadra che merita più di quanto gli dà la gente. Non gli danno credito per quello che stiamo facendo. Sold out? Se è uno stadio esaurito come contro il Bodo, l’Olimpico vince da solo. Quello di oggi invece era diverso, lamentoso. Non si può fischiare un ragazzo che perde palla. Bove? Se io sono un tifoso della Roma lo porto in braccio. È più tifoso di loro. Quando sono arrivato era pronto ad andare in prestito in C. Oggi gioca titolare con la Roma. Tutti sono fenomeni, noi vinciamo per fortuna. Io non ho bisogno di sostegno, loro hanno bisogno di sostegno. E io devi proteggerli e quindi chiedo di più ai tifosi”.
Contro tutti, come dimostrato dall’abbraccio a fine gara. Tornando ai singoli il portoghese si è soffermato su Belotti: “Ha fatto una grandissima partita. Andrea meritava il gol, Montipò ha fatto un miracolo. E poi ancora grazie a tutto il gruppo. Sei calciatori hanno giocato in Austria giovedì, Karsdorp non giocava da due mesi, Spinazzola da altrettanto. Non potevo essere più felice di così e sono grato per gli sforzi del gruppo“.