«No colpi di spugna». Sarà vero?

«No colpi di spugna». Sarà vero?

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IL ROMANISTA – D. GALLI – Questo Europeo giocato meravigliosamente bene dall’Italia non cancellerà Scommessopoli. Almeno, così la pensa il presidente del Coni, Gianni Petrucci.

«La Nazionale – ha spiegato ieri alla Rai – non metterà a tacere quello che di brutto c’è nel nostro calcio. I colpi di spugna non saranno dati. Non lo capirebbe il Paese e tutto lo sport italiano». (…) Ma allora cosa attende la Procura federale a far scattare i deferimenti per il terzo troncone dello scandalo? Niente amnistie. Petrucci ne è convinto. Non si ripeterà un altro ’82, quando la Figc campione del Mondo perdonò i protagonisti dello scandalo di due anni prima, le auto della Finanza negli stadi italiani, i calciatori in manette senza nemmeno farsi la doccia, le retrocessioni eccellenti di Milan e Lazio. Uno scenario che, a detta del capo dello sport italiano, non si ripeterà. Con tutto il rispetto per Petrucci, qualche dubbio invece resta. Perché dipende da cosa si intende per colpo di spugna. Se parliamo di un preciso atto di clemenza, è quasi scontato immaginare che Giancarlo Abete, vicepresidente della Uefa e presidente della Federcalcio, non interferirà con le decisioni della giustizia sportiva. Il rischio è un altro. Quello di un colpo di spugna mascherato. Perché Abete ha fatto ampiamente capire che, finché il processo sportivo non è terminato, nessuno può essere considerato colpevole.

«Il deferimento non è altro che un atto del pm, conta la sentenza. Bisogna garantire i diritti della difesa». Abete, questo, lo ha detto nella conferenza stampa che si è tenuta al termine dell’ultimo Consiglio Federale. Significa che l’elenco delle squadre ammesse alle competizioni europee già in possesso della Uefa non cambierà fino a quando non sarà messa la parola fine al processo, in perfetto stile garantista. (…) Il 20 luglio la Uefa procederà con i sorteggi. A quel punto, le squadre che saranno successivamente escluse anche solo per responsabilità oggettiva non potranno più essere sostituite. Senza ipocrisie, certo che la Roma sarebbe avvantaggiata da un’accelerazione di un processo che, per la Serie A che conta, deve ancora iniziare. Perché i rumors danno per possibile il coinvolgimento di Napoli, Lazio e forse Udinese. Qualora la Uefa procedesse a un’esclusione di questi club dopo il sorteggio del 20, però, non sarebbe danneggiata solo la Roma. Lo sarebbe la stessa Federcalcio, lo sarebbe il calcio italiano, che perderebbe punti nel ranking Uefa, oltre che la faccia.

Il ritardo dei deferimenti, in qualche caso, non è giustificabile. Gervasoni tira in ballo Mauri, tanto per fare un nome a caso, già nell’interrogatorio reso alla Procura di Cremona a fine dicembre. E l’interrogatorio del giocatore della Lazio, come pure quello dell’altro biancoceleste Brocchi, risale ad aprile. Siamo a luglio e ancora non si sa nulla. Si sanno invece le date limite, appunto. Il 20 luglio i giochi saranno fatti. Tu chiamalo, se vuoi, colpo di spugna.

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