«Notte magica. Gioia incontenibile»

«Notte magica. Gioia incontenibile»

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IL TEMPO – A. SERAFINI – Una corsa e un lungo abbraccio verso Francesco Totti, prima di scaricare tutta la rabbia di chi ha personalità da vendere.

Alessandro Florenzi e la sua umiltà conquistano San Siro: il gol del vantaggio è soltanto la ciliegina di una prestazione superlativa: «Sono ancora emozionato, e la vittoria di questa sera (ieri ndr), mi rende ancora più felice. Giocare a centrocampo non è semplice, ma siamo pagati per questo. C’è gente che fa molto di più e guadagna di meno. Sicuramente un figlio ti cambia la vita, ma queste sono serate che ti lasciano il segno». Il sorriso, nella pancia di San Siro, è impossibile da fermare, anche quando gli viene fatto notare quell’errore incredibile da pochi passi, che avrebbe chiuso anticipatamente il match: «Mi sono messo le mani nei capelli, perché non sapevo che altro fare. È stato un grande errore, che per fortuna non è pesato sul risultato finale. Li abbiamo stracciati, sotto ogni profilo. Non vi dico cosa mi ha detto Stramaccioni».

Dopo l’infortunio di Bradley, mister Zeman non ha avuto esitazioni a far esordire il ragazzo che viene dalla serie B in un palcoscenico così importante: «La sento la fiducia del mister e questo non può che farmi piacere. Ho lavorato sodo durante tutta la fase del ritiro e credo che questo mi abbia aiutato molto nella mia crescita. Il mio impegno sarà sempre massimo, quando mi chiederanno di farmi trovare pronto». Con un obiettivo bene preciso: «Ora dobbiamo vincerle tutte, partendo da Bologna, poi vedremo verso marzo-aprile a che punto saremo». Chi aveva convinto poco invece fino a questo momento era Marquinho, che con il gol della vittoria definitiva mette a tacere i primi malumori sollevati dopo la brutta prestazione contro il Catania: «È stato un bel gol, ma sono stato anche fortunato. Devo ringraziare Zeman per la chances che mi ha regalato». Stavolta il boemo lo ha fatto subentrare da interno di centrocampo, un ruolo che calza di più al brasiliano: «Preferisco giocare in quella porzione di campo, perché credo che si sposi di più con le mie caratteristiche»

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