CORRIERE DELLA SERA (G.Piacentini)- È finita con Rudi Garcia e Stefano Pioli a mandarsi messaggi attraverso le telecamere. Prima, al fischio finale, il francese era andato a esultare verso la panchina laziale, ma quello che l’allenatore biancoceleste non ha digerito sono le parole della vigilia del collega, che aveva usato toni sarcastici nei confronti della Lazio e ironizzato sulla decisione di posticipare la gara. «Non c’era bisogno — le parole di Pioli — di dire che stiamo sempre a piangere, non credo che sia giusto e corretto da parte di un collega. Non credo che sia una bella cosa, poi ognuno è responsabile di quello che dice. Ero contento dell’arrivo degli allenatori stranieri nel nostro campionato, pensavo che si potesse imparare qualcosa dal punto di vista tattico e delle idee, ma quando arrivano in Italia diventano peggio di noi. Io da lui ho poco da imparare».
La Roma ha conquistato il secondo posto, obiettivo minimo di inizio stagione, che vale la qualificazione diretta alla Champions e tanti milioni per le casse della società. «Siamo secondi e siamo la squadra più forte non solo della città, la Juventus ci è superiore ma al momento non è raggiungibile. La chiesa? È rimasta al centro del villaggio, e bisogna fare in modo che ci rimanga sempre». Daniele De Rossi, invece, pensa già al futuro: «C’è soddisfazione per la vittoria, ma bisogna ripartire con le idee chiare per il prossimo anno, perché le altre vanno forte».