IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) – Che desolazione l’Olimpico stasera. E che ingiustizia. Bisogna fare buon viso a cattivo gioco, concentrarsi su una normale partita da vincere contro una squadra forte di blasone e orgoglio, ma dai valori tecnici inferiori. Ma è difficile, impossibile non pensare ai due pesi e alle due misure tanto evidenti nella chiusura delle curve giallorosse, a paragone di quei due striscioni agghiaccianti esposti sui morti di Superga allo Juventus Stadium.
Qui cori razzisti, incontrollabili, in una partita di Coppa Italia. Con la penalizzazione per due giornate per tutti gli abbonati in Campionato. Siamo oltre l’irregolarità amministrativa, qualunque cosa dicano le regole bizantine. Se mi abbono per 19 gare, non posso essere danneggiato per responsabilità oggettiva in tornei diversi. A Torino, 25 mila euro di multa per striscioni che in uno Stadio privato non possono essere entrati senza complicità della società. Come i carriarmatini che abbiamo visto a Bergamo. Che tristezza, pensiamo alla partita. Ma anche agli arbitraggi, che sbagliano a senso unico. Non contro, come all’inizio abbiamo subito. Adesso, a favore, come ha capito lo spagnolo Borja Valero.
Lasciamo perdere, pensiamo al gioco che Garcia farà vedere anche con molti giocatori importanti infortunati. Siamo ancora legati a Pjanic e Destro, per dare profondità e soluzioni. Gli altri sono il solito magnifico coro, la sostanza della Roma. Ma i due che possono regalarci il guizzo sono i soliti, più Gervinho del quale è incerta la condizione. Spalti vuoti, infermeria piena non contano stasera: bisogna vincere, anche per vedere fino a che punto di spudoratezza si spingeranno per tenere lo status quo.
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