IL ROMANISTA (D. GALLI) – «Amo i tifosi, amo tutto lì». Amo i tifosi, quelli della Roma. Una pausa. Un sorriso. È una frazione di secondo. Pjanic riprende la parola, e aggiunge: «Mi manca già un po’ la Roma». Da così lontano a così vicino alla sua squadra, da così tanto sul mercato a così dentro la Roma, così intoccabile, così incedibile, Miralem è uno spettacolo sul campo ma anche nelle interviste del post delusione, del dopo sconfitta. Il 2-1 con l’Argentina non ne ha scalfito il morale, Pjanic rivela a Sky che adesso, ora, in questo momento c’è solo la Bosnia, c’è l’impegno a prendere per mano la sua nazionale per riuscire nell’impresa di qualificarla. Impresa per modo di dire, forse, perché la Bosnia dell’altro giorno ha perso più per le giocate dei singoli, quelli argentini, che per demeriti propri. Pjanic ha giocato alla Pjanic, a modo suo, accarezzando il pallone, calibrandolo coi giri giusti per gli attaccanti. Alla sua Bosnia sono mancati i gol, quelli che invece ha pescato l’Argentina. Mira ha avuto anche una possibilità di centrare la porta su punizione, da una posizione discreta, quasi centrale. Un tentativo terminato nel nulla. Poi un lampo di Messi ha praticamente azzerato le chance della Bosnia. Pazienza, c’è la Bosnia ma c’è sempre la Roma. «Tornerò nella mia Roma e spero di fare una grande stagione.(…)
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