IL ROMANISTA – C. ZUCCHELLI – Che questo non sia un periodo felice per lui è sotto gli occhi di tutti. Zeman, in questo momento, non lo considera un titolare e Miralem Pjanic, per questo, non è sereno.
Difficile esserlo, quando a 20 anni fai il titolare in Champions nel Lione e a 22 sei costretto a rincorrere i compagni per avere un’occasione dal primo minuto. Detto questo, e detto che Pjanic continua a lavorare senza sosta per cercare di convincere Zeman a dargli un’occasione dal primo minuto – contro il Torino potrebbe e dovrebbe arrivare – va spiegato anche che ieri, dopo il fischio finale, il bosniaco è stato protagonista di un presunto caso. Entrato nell’ultimo quarto d’ora al posto di Totti, al 39’ Pjanic riaccende la speranza con una punizione da posizione defilata che sorprende Marchetti. Lui esulta, dedica il gol ai tifosi, poi si gira e si lascia andare a un’imprecazione. Si sparge la voce che sia contro Zeman, in zona mista l’ufficio stampa della Roma lo porta quasi di forza a Roma Channel a spiegare tutto proprio per spegnere sul nascere qualsiasi polemica.
E lui lo fa: «Sono arrabbiato per il risultato, ho fatto il massimo da quando sono entrato. Ero arrabbiato perché non era un gol importante. In generale mi sono arrabbiato con la situazione, ma non ho insultato nessuno dello staff, tantomeno il mister». Anche la Roma non vuole tornare sull’argomento: Baldini: «Ha già spiegato tutto lui». Zeman: «Pjanic ha già parlato e chiarito, basta ascoltare quello che ha detto». I rapporti con Zeman si limitano al minimo sindacale, anche se Miralem ci tiene a precisare: «State sicuri che non mollo, l’allenatore decide chi far giocare ma io mi alleno e faccio il massimo per poter giocare. Sono un professionista però e rispetto le sue decisioni». A Pjanic il terzo derby perso di fila non va giù: «Mi dispiace tanto per i tifosi, non lo meritano. I derby sono partite speciali, quando sono entrato in campo ho fatto di tutto per cercare di cambiare la partita. Pensavo si potesse fare di più abbiamo avuto anche un’occasione per pareggiare…».
Prima di lasciare lo stadio, a testa bassa, Pjanic si congeda difendendo i compagni che peggio sono andati contro la Lazio, su tutti De Rossi o Goicoechea: «Non è colpa dei singoli, come squadra potevamo difendere meglio. Possiamo fare meglio, ma abbiamo preso 3 gol che si potevano evitare ancora una volta».