IL ROMANISTA – F. BOVAIO – Contro il Torino, per la prima volta nella stagione, la Roma è andata al riposo sullo 0-0, un punteggio con il quale, invece, i granata avevano già chiuso tre partite prima di quella di ieri. In quel momento molti tifosi giallorossi hanno temuto che per la prima volta dopo 28 partite la loro squadra avrebbe chiuso una gara all’Olimpico senza andare in rete. Un fatto che in casa romanista non si verifica dallo 0-0 con il Milan del 7 maggio 2011 e che, grazie al rigore di Osvaldo e alla rete di Pjanic (uno che per la classe che ha deve giocare sempre), ha continuato a non verificarsi anche ieri.
Così, ora, le partite consecutive nelle quali la Roma ha sempre segnato tra le mura amiche sono diventate 29, per un totale di 61 reti, che danno una media di 2,10 gol a gara. Una buona notizia che, per una volta, si abbina con quella legata al rendimento della difesa, che per la seconda volta nella stagione è riuscita nell’impresa di chiudere una partita senza subire gol.
Nell’altra occasione c’era riuscita contro l’Atalanta, sempre all’Olimpico, in un altro 2-0 che poi non ha avuto seguito fino a ieri. In quell’occasione andò a segno a che Bradley, che ieri ha giocato molto bene da centrale, dando un contributo a nostro modesto giudizio molto positivo alla tenuta difensiva della squadra insieme a Marquinhos, protagonista di una grande partita.
Non a caso da quando Zeman lo ha schierato titolare per la prima volta (proprio nel succitato Roma-Atalanta 2-0 dello scorso 7 ottobre) poi non è più uscito. Per quello che riguarda i marcatori di giornata va ricordato che per Osvaldo il rigore di ieri (secondo stagionale dopo quello segnato a Torino contro la Juve) è stato il 18° gol in 37 partite di campionato con la Roma, mentre per Pjanic è stato il quinto, sempre in 37 partite giocate in A.