(Corriere dello Sport – R.Maida) – Ecco la difesa di Baldini, che ha parlato di Zeman, di De Rossi, di progetto e nel momento più difficile della sua gestione ha rilanciato la sua sfida provando a trasmettere sicurezza.
SU ZEMAN – Se fino a due settimane fa la domanda su un possibile esonero del tecnico boemo dalla panchina giallorossa era stata opportunamente deviata, il dg conferma Zdenek a prescindere dalla sfida di lunedì sera contro il Torino. Ma se contro i granata, il Pescara e il Siena non dovessero arrivare i nove punti richiesti, sicuramente sarebbe l’allenatore il primo indiziato e potenziale partente, chenon è mai stato sostenuto a dovere dalla proprietà manon ha nemmeno ammesso i suoi errori nella gestione di giocatori fondamentali come De Rossi e Pjanic.
SUL PROGETTO – Investimenti, non spese. Ecco il gioco linguistico di Baldini, che prova a giustificare con un sinonimo i 70 milioni di euro che rendono il bilancio in passivo: e se Lamela è sicuramente un colpo riuscito (pagato comunque 20 milioni) dei 110 milioni immessi sul mercato, molti si sono rivelati sprecati e anche malamente (Kjaer, Josè Angel, Stekelenburg). I Boston Celtics ci hanno messo cinque anni per vincere con i Pallotta, ma la gente giallorossa non ha tutta questa pazienza e vorrebbe almeno vedere qualche progresso rispetto alla formazione allenata da Luis Enrique nella scorsa stagione.
SU DE ROSSI – Per il momento Ancelotti ha detto no, Baldini pure. Capitan Futuro sa che la dirigenza potrebbe accettare un’offerta vantaggiosa per cederlo, e in questo senso non vive bene questi mesi da separato in casa con Zeman: tuttavia potrebbe vivere un trasferimento al PSG pensando alla sua carriera e alle sue ambizioni di vittoria lontano da Roma.