(Il Corriere dello Sport – Rinaldo Boccardelli) – Non mettete in croce Lamela: sbaglia gol, s’intesatrdisce, prende votacci in pagella ma la catena di destra funziona bene con Piris e Bradley. Non segna dal 22 dicembre, ma resta una grande risorsa per la Roma in chiave rimonta – Dopo i due gol al Milan, di Erik Lamela si sono perse le tracce nel tabellino dei marcatori. Peccato perchè il talento argentino era riuscito in una vera e propria impresa segnando dieci gol in dodici partite cominciate da titolare e dimostrando quanto fosse stato oculato il suo acquisto da parte della Roma, fortemente voluto da Walter Sabatini.
VOTACCI – Insufficienze a destra e a manca (ma per noi ha giocato da 6), sono quelle che ha raccolto Lamela in merito alla prestazione dell’altra sera in Coppa Italia contro l’Inter. Pesano sui votacci soprattutto un paio di occasioni sciupate quasi a tu per tu con Handanovic: una conclusione di destro alta da posizione leggermente defilata e, nel finale, con il pallone ancora sul destro ma da posizione favorevolissima, l’idea di non fidarsi del suo piede debole e di rientrare sul sinistro, finendo per scontrarsi contro una marea di maglie nerazzurre in rapido ripiegamento. In più, il piattone sinistro scaricato esattamente sui piedi di Ranocchia che, con Handanovic a terra, difendeva la linea in qualche modo. E’ l’azione in cui Totti non trova il tempo per battere il portiere interista.
RIMBROTTI – Son seguiti, naturalmente, i soliti rimbrotti, le solite critiche che lo stesso Zeman non gli ha mai risparmiato: Lamela egoista, Lamela avulso dal gioco, Lamela testardo nel voler risolvere tutto da solo e poco partecipe alla manovra collettiva. Vero, ma non del tutto. E vi dimostriamo perchè.
CATENA DI DESTRA – Certo, non è che il giovane argentino abbia entusiasmato, ma vanno anche dette alcune cose importanti a suo favore. Anzi, le facciamo dire in primo luogo dal virgolettato di Piris nel cuore dell’Olimpico a fine Roma-Inter di coppa: «Io Bradley e Lamela adesso sulla fascia destra ci troviamo a meraviglia». Già, perchè mercoledì sera la Roma ha sfondato spesso e volentieri proprio sulla fascia destra dove gli schemi di Zeman hanno funzionato eccome stavolta. Basti pensare che Juan Jesus, il marcatore di Lamela (quasi a uomo) ha fornito una prestazione individuale eccellente, ma, proprio dalla sua parte la Roma ha sfondato come voleva, perchè Bradley recuperava palloni, Lamela si accentrava e Piris s’infilava nel corridoio.
Ricordate i due gol giallorossi? Entrambi su cross dalla destra di Piris, nei due frangenti più avanzato dello stesso Lamela come da schema zemaniano. Qualcuno ricorderà le volate di Cafu, che certamente era meglio di Piris come qualità, ma il movimento era esattamente lo stesso. Questo per dire che se è vero che Lamela talvolta indugia, s’incaponisce e sbaglia, è anche vero che, magari non al cento per cento, si sta applicando nel gioco di Zeman che lo porta tra l’altro spesso in zona gol. A chi ha bocciato pesantemente il giovane Erik, va anche ricordato che è lui a pescare Totti solo davanti ad Handanovic con un prezioso assist (velo di Destro) su taglio “zemaniano” del capitano. Peccato che, proseguendo nella corsa e ritrovandosi il pallone sul sinistro, Lamela non abbia alzato la testa potendo così evitare di centrare in pieno Ranocchia.
RISORSA – Insomma, Lamela anche in un periodo in cui non riesce a ritrovare il gol e la brillantezza autunnale, non è certo un peso per la manovra della Roma anzi, è una risorsa importante che tornerà ancora molto utile di qui alla fine della stagione. Sta anche a Zeman e a chi gli gira intorno di spronarlo e dargli nuova fiducia. Il gol arriverà e anche presto. Ma non a Bologna perchè Lamela è squalificato. E qui si aprirebbe un altro discorso, ma, come vedete, non c’è più spazio.