(Corriere dello Sport – R.Maida) – Adesso basta. Questo è il senso di un discorso, durissimo, che la coppia Baldini-Sabatini ha riservato alla squadra prima dell’allenamento di ieri, nel pomeriggio. Un quarto d’ora di sfuriata, senza repliche. I dirigenti non vogliono più sentire problemi, giustificazioni, allontanamento delle responsabilità.
COMPATTEZZA – Assomiglia a un ultimatum. Non è escluso che la società più avanti possa prendere provvedimenti punitivi, come un ritiro prolungato. Ma al di là delle conseguenze di ulteriori fallimenti della squadra, l’orientamento dei dirigenti è preciso: proteggere Zeman finché è possibile e proponibile. Tanto è vero che l’allenatore, con tutto il suo staff, era presente mentre Baldini e Sabatini si sfogavano. Se poi dai giocatori non arrivasse la risposta sperata, Zeman rischierebbe il posto.
IL PRECEDENTE – Anche dopo la figuraccia dello Juventus Stadium i dirigenti erano intervenuti. In quel caso sono riusciti a dare la scossa, visto che la Roma ha vinto le due partite successive (contro Atalanta e Genoa). Ma l’effetto dell’autorità è durato solo due settimane.
OTTIMISMO – Della situazione della squadra, intanto, ha parlato Michael Bradley ai microfoni di Sky. «Quando le cose non funzionano è difficile trovare una spiegazione – ha detto, in un ottimo italiano – , anzi forse una spiegazione non esiste. Dobbiamo soltanto far vedere in campo il nostro valore. E’ quello che conta e che determina i risultati. Intanto dobbiamo battere il Torino lunedì» . Martedì ha segnato un bellissimo gol alla Russia di Capello con la nazionale statunitense.