Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – La rivoluzione di Luciano Spalletti è già cominciata. Sono bastati due allenamenti, al tecnico toscano, per far capire alla squadra in che modo intende lavorare per dare una svolta alla stagione. Chiarito l’equivoco sulla condizione fisica («La squadra sta bene atleticamente, non voglio alibi»), Spalletti anche ieri si è concentrato sulla tattica insieme al suo team: a Domenichini e Baldini si sono aggiunti Alessandro Pane, che però non può figurare ufficialmente perché in questa stagione è già stato sotto contratto con il Rimini, e Aurelio Andreazzoli, che ritorna da collaboratore dopo essere stato l’allenatore della prima squadra nel 2013, subentrando aZeman nella stagione che si è conclusa con la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Lazio.
«Luciano è un tecnico di fama internazionale ed ha già dimostrato di saper vincere a Roma», il pensiero del d.g. Baldissoni al sito ufficiale della società. «Abbiamo scelto Spalletti – le parole del d.s. Walter Sabatini – per capacità e conoscenza di tutto ciò che avviene dentro, fuori e intorno al campo. Non avrà bisogno di troppo tempo, ma solo di un minuto: deve implementare fondamentalmente solo l’idea che bisogna giocare per vincere, attivando tutti i comportamenti necessari affinché questo si compia. Dai giocatori mi aspetto responsabilità e partecipazione, Luciano porterà consapevolezza ed euforia».
Un’euforia che però non avrà riscontri in quanto a presenze sugli spalti: fino a ieri, infatti, erano stati venduti solo 5 mila biglietti, e la curva Sud sarà ancora una volta vuota. Sul fronte mercato, incontro col Sassuolo: si è parlato di Acerbi e di una serie di giovani (tra cui Mazzitelli e Federico Ricci) che la Roma potrebbe offrire come contropartita.