LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) – Una specie di deja-vu per Iturbe, sicuramente l’ultima occasione per giocarsi le sue chance con laRoma. L’infortunio alla caviglia costringerà infatti Salah allo stop fino a Natale, per questo motivo Garcia avrà ora bisogno, come non mai, di Iago Falque e, soprattutto, Iturbe. Se, infatti, l’ex Genoa è un giocatore dal rendimento affidabile, più anarchico appare Manuel, e distante dal riuscire a costruire un buon feeling calcistico con il tecnico. E così i circa quaranta giorni che porteranno alle festività saranno l’occasione, forse l’ultima prima del mercato di gennaio, per dimostrare di riuscire a dare una svolta alla romanista di Iturbe. «Manuel deve tornare bambino — la ricetta di Sabatini — liberandosi del frigorifero che gli abbiamo messo addosso, voi ed io, pagandolo tanto. Io voglio tenerlo, ma se vuole andare a giocare ne parleremo».
Il diesse giallorosso ospite alla presentazione del libro “La grande Roma di Liedholm” parla di mercato. «Benatia non tornerà. E non torneremo sul mercato, a meno che non ci siano situazioni, vedi Salah, che è un danno enorme per la Roma. Abbiamo Castan che sta facendo il percorso giusto, e Ruediger, che veniva da un doppio infortunio ma è un grande calciatore. Poi c’è Gyomber: Garcia fa delle scelte che a volte non condivido, ma è un giocatore che esiste. Ho già preso un portiere per l’anno prossimo, Szczesny è difficile trattenerlo. I giocatori li scelgo io e nel prenderli coinvolgo l’allenatore. Ci siamo rotti di sentir dire che la coperta è corta: a destra c’è Maicon, un campione, e poi Florenzi che è più forte di Dani Alves». Sul rinnovo di Totti, poi. «Vedremo come starà, ora è un momento difficile, ma entro un mese tornerà». Sabatini è poi piuttosto duro sull’argomento tifosi. «Il mio rapporto con la curva si è incrinato quando hanno i chiamato i ragazzi per sputargli. Il momento più basso da quando sono a Roma, mi sono sentito a disagio. Gli hanno chiesto di togliersi la maglia, cambiando in quel momento i rapporti»