IL MESSAGGERO – A. ANGELONI – Quando la Roma affronta il Cagliari, spesso qualcosa non quadra. Colpa dei giallorossi? Dei rossoblù? Forse del fato. Fatto sta che qualche precedente, oltre a ieri, dimostra che questa è una sfida maledetta. Succede sempre qualcosa.
Domenica 13 marzo 2005, ad esempio. Cagliari è «fatal» per Gigi Del Neri che, dopo aver rimediato un tre a zero, si dimette e lascia la panchina giallorossa. Nel campionato successivo ne succede un’altra: l’esibizione di striscioni razzisti in Roma-Livorno costa la squalifica dell’Olimpico per, guarda caso, la sfida con il Cagliari dell’8 febbraio del 2006. I giallorossi emigrano nella fredda Rieti, 4-3 il risultato con la formazione di Sonetti. E ancora, 11 novembre 2007, un grave lutto colpisce il calcio italiano: Gabriele Sandri, tifoso della Lazio, viene ucciso in una stazione di servizio sull’A1 da un colpo di pistola sparato dall’agente di polizia Luigi Spaccarotella. La morte di Sandri impone l’ovvio stop del campionato. Quella sera era in programma all’Olimpico Roma-Cagliari, che recupereranno il successivo 5 dicembre, 2-0, doppietta di Taddei. Stavolta senza strascichi, dimissioni o liti in campo.
Le sfide tra Roma e Cagliari spesso finiscono in rissa, le liti tra Totti e Daniele Conti sono frequenti. Le due società non si amano, questo sembra evidente. Sotto quest’aspetto, da non dimenticare il 6 gennaio 2010, un petardo colpisce in testa Pizarro, che rimane per qualche minuto stordito sul campo del Sant’Elia. Il cileno si rialza, torna a giocare, fa gol (un altro lo segna Perrotta), la Roma vince due a zero e negli ultimi minuti subisce la rimonta della squadra all’epoca allenata da Allegri. Due a due, polemiche e risse.