CORRIERE DELLO SPORT – A. GHIACCI – Tre sconfitte nelle ultime quattro partite. Questo il dato che più di ogni altra chiacchiera conta oggi in casa della Roma. Stasera, nel posticipo del lunedì, i giallorossi ospitano il Torino di Ventura che sul campo ha soltanto due punti in meno (tre con la penalizzazione). Zeman non fa un passo indietro e anzi rilancia: «Errori grossi non me li addebito. Chi fa può anche sbagliare, ma quando faccio una cosa sono convinto. Questa squadra la sento mia dall’inizio, sono io il responsabile dei risultati e le mie responsabilità me le assumo. Speriamo di eliminare gli errori perché in due partite eravamo in vantaggio di due gol e non avrei mai pensato di perdere, però è accaduto per mancanza di attenzione. Non sono ossessionato dai risultati. Le rimonte subite? Il calcio è fatto così» . (…) Ecco come risponde alla richiesta di definizione delle condizioni dello spogliatoio romanista: «Bello, largo…» .
. Poi, ancora il concetto secondo il quale nessun giocatore ha mai manifestato dubbi: «Nessuno è mai venuto a lamentarsi, io parlo di esperienze mie e ciò che accade fuori mi interessa poco. Io so le mie cose, i giocatori sanno le loro» . Il ricordo del derby perso è ancora fresco. E allora… «La scelta di far giocare De Rossi? Non la rifarei perché l’espulsione è costata tanto alla squadra, ma la rifarei per altri motivi. Serenità all’interno del gruppo? Non dovrebbe esserci visto che per ora non sono arrivati i risultati. Ma tutti sono convinti che stiamo lavorando bene» . Ora, però, è arrivato il momento di una reazione: «Voglio vedere la squadra giocare a calcio e concentrata per novanta minuti» . (…) «Ero convinto dal ritiro che questa squadra è competitiva e può giocare con tutti, senza temere nessuno. Il gioco a tratti già si è visto. Castan è in nazionale brasiliana, Tachtsidis in quella greca e Florenzi in quella italiana, tutti ragazzi che sono motivi di orgoglio per noi. L’organico è giovane e tutti hanno voglia di crescere e andare avanti» .