Nella Roma sono in tanti a giocare con i social network, Twitter e Instagram soprattutto, ormai il sistema di comunicazione privilegiato dai giovani. Esiste a Trigoria una specie di codice etico non scritto che ogni calciatore deve rispettare per non mettere in imbarazzo la società. Ne ha parlato proprio Rudi Garcia prima di Roma-Napoli, commentando certi tweetacidi di Reina: «Bisogna stare attenti a quello che si dice o che si scrive. Perché poi è difficile tornare indietro».
In linea di massima i giocatori della Roma si muovono con stile. Non era così lo scorso anno con un pioniere di Twitter, Osvaldo, che sparò una bomba telematica proprio dopo un derby perso: la finale di Coppa Italia del 26 maggio. Insultò pubblicamente l’allenatore Andreazzoli, invitandolo a festeggiare con i tifosi della Lazio. E non era nemmeno la prima volta che si sfogava attraverso il suo profilo, spesso trasformato in ring virtuale per i battibecchi con i tifosi. Anche per questo all’inizio della stagione Garcia ha chiesto un certo contegno alla squadra. E’ consentito l’uso dei social network, purché non danneggino la Roma. Sono ammessi anche messaggi che riguardino il privato, purché decorosi. Finora l’operazione di prevenzione-controllo ha funzionato alla perfezione.
(corsport)