Stoian-Pettinari, finalmente gol

Stoian-Pettinari, finalmente gol

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IL ROMANISTA – V. META – E pensare che ai tempi delle giovanili della Roma passava per uno tutto genio e sregolatezza. Gliel’avessero detto allora che sarebbe diventato un campione di pazienza, probabilmente Adrian Stoian non ci avrebbe creduto, eppure adesso, alla bella età di ventun anni e mezzo e con alle spalle due campionati in Serie B, può godersi fino in fondo il retrogusto di rivincita del suo primo gol in A, ancora più bello perché è stato capace di aspettarlo, lui che nella massima serie ci era arrivato appena diciottenne. In un Bentegodi trasformato in pantano da novanta minuti di pioggia battente, Corini l’ha buttato dentro a metà ripresa, forse per vedere se almeno lui sarebbe riuscito a spezzare l’incantesimo di difesa che sembrava circondare la porta del Pescara, visto che fino a quel momento (e anche dopo) Perin aveva detto di no a tutti. Maniche corte nonostante la bufera, maglia numero 39 (lo stesso di quando esordì all’Olimpico contro la Juve), Stoian ha fatto le prove generali con un tuffo di testa finito fuori di pochissimo e poi ha chiuso la partita anticipando due difensori per ribadire in rete un tiro di Pellissier e irridere l’ennesimo, grandissimo intervento di Perin. I primi a festeggiarlo sono stati gli schizzi che ha sollevato gettandosi in ginocchio sul prato allagato, poi sono arrivati pure i compagni, quelli in campo e pure tutta la panchina, mentre Corini se lo guardava compiaciuto. Dopo l’ottimo campionato nel Bari, in Serie A c’era la fila per averlo: l’ha spuntata il Chievo che è riuscito a inserirlo nella trattativa che ha portato a Roma Micheal Bradley. […]

All’altro capo d’Italia, ma sempre con Verona di mezzo, è arrivato invece il primo gol in campionato di Stefano Pettinari, alla sua seconda stagione con la maglia del Crotone. Allo Scida si presentava l’ambizioso Hellas di Mandorlini e l’impegno era di quelli proibitivi: non per la squadra di Drago, brava a crederci fino alla fine e anche oltre. Decisivo il numero sette (in omaggio a Cristiano Ronaldo), autore del momentaneo 2-2 pochi minuti dopo essere entrato. Un gol in mischia, da attaccante vero, che rende atto della crescita dell’ex coinquilino di Florenzi in Calabria e che ha un po’ il sapore di una liberazione. «Stefano ce lo aveva promesso e lo aveva sfiorato di testa» ha detto Maiello, autore del definitivo 3-3 a tempo scaduto -. Solo rivedendo l’esultanza in tv mi sono accorto dei due schiaffoni che gli ha rifilato il capitano Galardo, quasi a dirgli “a quest’ora ti ricordi di segnare?”».

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