Il Tempo (A.Serafini) – Il primo esame lo ha passato e chi ben comincia è a metà dell’opera. A quasi due anni dall’inizio del suo calvario Strootman è finalmente tornatoa riassaporare le tanto attese sensazioni del campo. Con emozione ed un pizzico di paura, il centrocampista olandese è sceso ieri in campo a Trigoria per 45 minuti nella prima partita ufficiale dopo il terzo intervento chirurgico al ginocchio dello scorso 1° settembre. Nella mischia della Primavera romanista tutti aspettavano di veder rispuntare quel numero 6: i giovani compagni al suo fianco, almeno 300 persone arrivate per l’occasione sugli spalti di «Campo Testaccio» e lo staff tecnico al completo, guidato dietro la panchina dallo sguardo fisso di Luciano Spalletti. A passo lento e guardingo, Strootman si è posizionato davanti alla difesa proprio per giocare più palloni possibile, senza strafare. Voleva testare la stabilità dell’articolazione sui cambi di gioco e nella conclusione dal limite, non ci ha pensato due volte nel presentarsi dal dischetto per firmare il secondo dei sei gol che hanno sotterrato i giovani dell’Avellino. Poi un paio di affondi senza forzare nei contrasti e qualche inserimento sulle palle inattive. Per il momento, basta così.
Intanto ieri il giovane terzino nigeriano Nura ha ottenuto l’idoneità sportiva dal prof. Zeppilli al Gemelli, dopo la miocardite che lo aveva costretto a fermarsi. Sarà a disposizione di Alberto De Rossi per la sfida di Youth League a Salisburgo di mercoledì. Ma Spalletti ha intenzione di lanciarlo presto tra i «grandi».