IL ROMANISTA – D. GIANNINI – Italia ai quarti dell’Europeo. Giocando così così e soffrendo tanto. Ma per il momento basta, e avanza pure. Visto quanto hanno rischiato gli azzurri e quanto poco sarebbe bastato per cambiare l’esito della serata e tramutare la festa in una cocente eliminazione. La squadra di Cesare Prandelli batte 2-0 l’Irlanda di Trapattoni, non riesce a fare i 3 gol che avrebbero messo al sicuro la qualificazione a meno che tra Spagna e Croazia non ci fosse stato il 2-2 replay della combinata nordica del 2004. E invece il tanto temuto “biscotto” non arriva, i campioni del mondo e d’Europa in carica battono la Croazia 1-0 e la vittoria azzurra è sufficiente a passare il girone come secondi in attesa di sapere chi tra Francia, Inghilterra e Ucraina sarà la prossima avversaria.
Ma per pensare alla prossima partita c’è tempo, ora è il momento di godersi un successo tanto importante quanto sudato. Perché il cambio di modulo scelto da Prandelli, che lascia il 3-5-2 per la difesa a 4 con De Rossi di nuovo a centrocampo e Barzagli al posto di Bonucci, non dà i risultati sperati. L’Italia non è brillante, attacca eppure produce meno delle prime due uscite nel torneo continentale. Ma segna. Lo fa Cassano al minuto 35 del primo tempo colpendo di testa su calcio d’angolo. La palla sbatte sulla traversa e un difensore irlandese respinge sulla linea. Anzi, un palmo dopo, nettamente dopo e l’arbitro convalida. Si ripensa subito al 2004, all’esultanza dell’ex romanista strozzata in gola dalla notizia del gol dell’eliminazione tra Danimarca e Svezia.
Corsi e ricorsi storici? Non sarà così. Nella ripresa gli azzurri ripartono bene. Nel giro di pochi minuti Balzaretti se ne va due volte sulla sinistra, la prima dà a Di Natale che viene rimpallato, la seconda regala una palla d’oro a Cassano che, invece di colpire di potenza, prova il piattone che viene facilmente respinto. Al 50’ ci prova anche un ottimo De Rossi (suo il primo tiro dopo una manciata di secondi) che dal limite piazza una conclusione a metà tra potenza e precisione che si perde alta. Come nelle precedenti due partite, gli azzurri calano vistosamente e l’Irlanda si fa avanti.
Ci si mette anche l’infortunio di Chiellini che, allungandosi per un anticipo, si stira ed è costretto ad uscire. Da valutare le sue condizioni ma è probabile che per lui l’Europeo sia finito. Prandelli prova a cambiare qualcosa: fuori Cassano e dentro Diamanti. L’Irlanda si rende pericolosa su punizione (bravo Buffon a respingere). Fuori anche Di Natale e dentro Balotelli. La tensione sale, si teme che nell’altra partita possa cambiare qualcosa. E qualcosa cambia: al minuto 88 la Spagna segna, e il terrore scorre nelle vene degli italiani. A quel punto basterebbe un gol della Croazia per far finire tutto. Al 90esimo segna Balotelli che non esulta dopo un gran gol in rovesciata e anzi accenna una polemica bloccata dai compagni di squadra che gli coprono la bocca. Dopo 3 minuti di recupero termina il match, ma non si può gioire, bisogna aspettare ancora qualche secondo. Poi il fischio finale anche a Danzica, la Spagna vince, l’Italia passa. E la festa può cominciare.
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