La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Sembra quasi un valzer, di certo è un bel giro. Non come quello d’Italia, ci mancherebbe altro, lì ci sono strappi e salite, arrampicate e crono. Ma anche qui non si scherza, tra riprese e rincorse, scatti e allunghi vari. È il giro dei direttori sportivi, quello che sta per andare in scena e che riguarda molte società italiane. Un po’ come un effetto domino, quando va giù la prima tessera si porta dietro anche tutte le altre. E la tessera che comanda il gioco, ancora una volta, è quella di Walter Sabatini, il d.s. della Roma, l’uomo che già da quasi 4 mesi ha comunicato le sue dimissioni a James Pallotta, senza però essere ancora libero di lasciare la Roma. Si sente un po’ prigioniero, anche se in una prigione dorata. Ed alla fine, a conti fatti, va a finire che in quella prigione lì ci dovrà restare ancora per un po’.
TRA ROMA E BOLOGNA – Sabatini si era di fatto promesso da tempo al Bologna, tanto da arrivare addirittura ad andare a parlare a casa di Donadoni per stabilire le strategie future (oltre ad aver avuto tanti colloqui con Fenucci e Di Vaio). Il d.s. della Roma aveva chiesto infatti da tempo ai rossoblù di temporeggiare, in virtù di una promessa ricevuta da Pallotta sul fatto di venire liberato dall’ultimo anno di contratto con i giallorossi. E invece il presidente della Roma non lo ha mai accontentato, così che il Bologna giocoforza ha dovuto virare altrove. Esattamente su Riccardo Bigon, d.s. del Verona. In rossoblù arriverà lui al posto di Pantaleo Corvino (ufficiale da ieri la risoluzione del contratto), mentre per il club di Setti ora in pole c’è Filippo Fusco (che avrebbe superato Faggiano del Trapani).