Zeman: Che brava la mia Roma

Zeman: Che brava la mia Roma

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Corriere dello Sport( Roberto Maida)- Il bagliore di New York, per ora, gli è arrivato veloce guardando dal finestrino. Il treno Amtrak, la Frecciarossa americana, ha consentito a Zdenek Zeman di osservare fugacemente la skyline: poi ha attraversato senza rifiatare il fiume Hudson e, dopo quattro ore di viaggio, si è incuneato nell’anonimato del New Jersey, dove la Roma ha stabilito la sua sede in vista dell’ultima partita della tournée, domani sera contro la nazionale di El Salvador. Per la sua prima volta a Manhattan, Zeman avrà tempo. Intanto, però, può godersi una Roma di livello: due sere fa, nella calda cornice del Fenway Park, ha battuto il Liverpool, che per i romanisti non è mai un avversario qualsiasi. Bene Bradley, profeta in patria, bene Florenzi che ha segnato il secondo gol, ma bene anche Bojan e Lamela, che crescono giorno dopo giorno. Persino la scelta più trasgressiva sta fruttando: Totti esterno d’attacco, a volte anche mezz’ala negli incroci con Pjanic, funziona. Una volta sistemata la fase difensiva (ma Castan è piaciuto), con gli adeguati rinforzi la squadra potrà essere molto competitiva. «A me non interessa il singolo reparto – osserva Zeman – ma il gruppo nel suo insieme. Poi, ovvio, ognuno ha i suoi compiti. Devo dire che siamo migliorati molto rispetto alle precedenti partite. Non pensavo di essere così avanti. Credevo che avremmo sofferto di più contro il Liverpool, che ha giocatori più agili dei nostri. Sono proprio contento» .

VI SPIEGO –

Stavolta la vittoria si è concretizzata nel secondo tempo ma Zeman fa altri ragionamenti: «Da fuori si pensa ai gol e al risultato. Io invece valuto la prestazione e posso affermare il contrario. Nel primo tempo siamo stati più ordinati, mostrando qualche cosa di buono. Certo, senza la continuità necessaria. Nella ripresa invece ci siamo un po’ disuniti, anche se siamo riusciti a segnare» . La sua Roma è arrivata a cinque vittorie su cinque nei primi test: «Non conta molto, se non per il morale. Spero che queste partite servano a far salire la fiducia dei ragazzi, che si stanno impegnando. I risultati serviranno più avanti, nelle partite vere» . Gli americani, nell’angusta sala stampa del Fenway Park, gli domandano di Bradley: «Ha fatto una buona partita e un bel gol. Si sta comportando nel modo giusto, è un ragazzo che non si risparmia mai» . E se mancano i campioni affermati, Zeman si saprà organizzare: «Sono nel calcio da 40 anni e mi piace farlo a modo mio. Se poi è possibile ottenere dei risultati ne sono felice. Ma non è detto che i grandi nomi costruiscano una grande squadra. Il Barcellona ha in rosa dei campioni che oltre ad essere bravi giocano insieme, in una logica collettiva» .

IL RACCONTO –

E a proposito di vittorie, alla rivista La Roma ha confidato: «Volevo tornare a Roma e ora che il mio desiderio è diventato realtà, ci si aspetta molto da me. In questo momento è bello aver ritrovato la passione dei miei tifosi. Posso assicurare che sono alla Roma per provare a vincere. Spero di riuscirci. Se poi le cose andranno male, mi tireranno le pietre…» . Ai metodi avveniristici di Luis Enrique, Zeman oppone il lavoro sul campo e la disciplina fuori: «Ai giocatori io chiedo solo normalità. Le regole vanno rispettate ma devono essere recepite un po’ alla volta. La mia speranza è che loro le assimilino presto, come se fossero naturali: in fondo dovrebbe essere così» . Chiusura per Totti. Lapidaria eppure affettuosa: «Ho sempre detto che è un fuoriclasse. Ora mi aspetto che si comporti di conseguenza» .

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