«Così la Roma sarà come Real e United»

«Così la Roma sarà come Real e United»

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GAZZETTA DELLO SPORT – A. PUGLIESE – «L’obiettivo è fare della Roma un top-club globale, le potenzialità ci sono tutte. Sullo stile di Real Madrid e Manchester United? Sì, anche se con un’identità propria, unica. La Roma, insomma, dovrà essere la Roma e basta».

E su questo sta lavorando soprattutto lui, Christoph Winterling, 39 anni, nuovo direttore commerciale giallorosso. È lui l’uomo che sta disegnando le strategie di sviluppo del brand. Partendo da un dato, «abbiamo 88 milioni di tifosi sparsi nel mondo: siamo noi che dobbiamo arrivare da loro, ma anche viceversa».

Tifosi A prima vista, 88 milioni sembrano tanti. «E invece è così, c’è uno studio specifico di Sport+Markt. E i simpatizzanti sono di più, 234 milioni. Del resto, solo il nome di Roma ha un fascino unico», ribatte Winterling. Ed è su quegli 88 milioni di tifosi che la Roma lavorerà, diffondendo il marchio e riequilibrando la suddivisione dei ricavi (da aumentare). Di questi 88 milioni, circa il 75% risiede in America (tutta) e in Asia, i due mercati che la Roma intende aggredire. «Quest’anno ci sarà la tournée negli Usa, il prossimo andremo in Asia. L’idea di fondo è questa: negli anni pari recarci in America, in quelli dispari altrove. L’importante, però, sarà andare nei posti, ma anche tornarci». […]

Riequilibrio ricavi L’altra grande sfida della Roma, anche per diminuire il gap dalle grandi d’Italia (Inter, Juve e Milan), è quello di variegare i ricavi. Attualmente quelli giallorossi sono in linea con la media italiana, dove i diritti tv e media «coprono» circa il 55% del fatturato. «Vanno resi più equilibrati, il riferimento è la Bundesliga, con una crescita delle sponsorizzazioni, merchandising e ticketing». Tutto, chiaramente, ruota intorno allo stadio, soprattutto sponsorizzazioni (dalla prossima stagione la Roma organizzerà il proprio workshop) e ticketing (superati i 20.000 abbonamenti). […]

Stadio E mentre all’Olimpico procedono i lavori per la nuova area hospitality («Sarà una business-area, dove spunteranno anche i giocatori») ed è stato assunto Robert Gombar, ex responsabile della Cia in Italia, per sovrintendere alla sicurezza, si guarda al futuro e allo stadio (entro il 2016?). Cushman & Wakefield entro una settimana darà al Comune la short list delle tre-quattro aree (Tor di Valle in vantaggio) individuate per la costruzione.

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