Quattro gol a Montella, al campionato, a tutti coloro che fino ad oggi avevano esternato critiche gratuite. Ieri sera, sul prato dello stadio Olimpico è andata in scena una lezione di calcio e di vita. Una lezione tenuta da un uomo che ha sempre difeso il suo calcio e la sua squadra. Lui che fino al fischio finale di Roma-Fiorentina ha conosciuto solo critiche e pochi riconoscimenti, ieri è salito in cattedra e, come un grande insegnante, ha iniziato ad esporre al mondo del calcio il suo programma. Una lezione fatta di serietà, umanità e modestia. Ora tutti in silenzio ad ascoltare l’insegnamento del Maestro.
Distante pochi decine di metri, l’Allievo. Un uomo, prima ancora che un giocatore, dal profilo basso e dalla personalità immensa. Lui, che per i soliti conoscitori del calcio, era finito si è rimesso a studiare e come tutti coloro che hanno doti fuori dal comune ha risposto sul campo. Duecentoventuno reti: questo il risultato di tutti i suoi anni giallorossi fatti di sacrifici, dolori e gioie. Anni nei quali con il lavoro, la volontà e la professionalità si è caricato sulle spalle una squadra ed un intero popolo.
Zdenek Zeman e Francesco Totti. Due storie, due leggende che renderanno unico il campionato della Roma.