Alla ricerca del capro espiatorio

Alla ricerca del capro espiatorio

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La Roma vince tre a uno, gol di Lamela e Osvaldo torna al gol dal dischetto, doppietta per lui, che scaccia critiche e fantasmi. Poteva essere questo lo scenario in terra friulana ieri sera, anche se alla fine è arrivato un pareggio, e così la Roma perde terreno dal terzo posto, allontanandosi quindi dalla zona Champions. Tante le occasioni per chiudere la partita: Florenzi oltre all’azione del gol ha avuto almeno altre due tre occasioni importanti, Torosidis si è reso protagonista ben due volte di azioni pericolose e diciamolo, si è conquistato due rigori non concessi dal direttore di gara, il solito Guida. Dico il solito perché attendo spiegazioni per quell’ammonizione al capitano, oltre al solito metro rivedibile di giudizio. La palla del match sui piedi di Osvaldo al 91′, sembra il ripetersi dell’azione della rete contro l’Inter a Milano nella seconda giornata…ma la palla va in curva, con il puntero che quasi non si dispera, come a sottolineare la sua confusione in questo momento. Eppure Balzaretti aveva bruciato tutti sulla sua fascia, aveva messo una palla d’oro…ma torniamo all’analisi generale. Lamela a parte il gol ha disputato un’altra prestazione sottotono, fatta di dribbling inconcludenti che non portano il numero 8 a saltare l’uomo. De Rossi fa almeno 4 passi indietro come prestazione, smarrendosi di nuovo nel limbo della scarsa prestazione dovuta alla conseguente precaria condizione atletica. Burdisso si ripete: scivola non recuperando il pallone, ma permettendo a Muriel di fare la giocata decisiva, anche se decisive risultano le gambe aperte di Stek. E poi, perché Nico Lopez è entrato solo all’84’?
Tutto ok, considerazioni che sono più che lecite, dubbi da tifosi, ma…ma…è il quarto risultato utile consecutivo, è un pareggio al “Friuli” dove solo la Juve ha vinto e poche altre hanno preso punti, visto che l’Udinese in casa ha il rendimento migliore del campionato assieme a Napoli e Fiorentina. Non possiamo metterci a discutere adesso su quello che è successo, parlare di occasione persa adesso: la verità è che la Roma ha perso vari punti precedentemente, è troppo facile parlare adesso di occasione persa, anche se fa molto critici e poco analitici, nonostante vada anche detto che nella classifica senza torti arbitrali la Roma sarebbe bella che terza. Se la Roma non avesse peccato di superficialità ed arroganza contro le cosiddette piccole, la classifica sarebbe, a prescindere da ogni dinamica, molto più sorridente.
Fare processi al momento è inutile; prendersela con il mister per aver cambiato Totti non ha senso, anche se esiste effettivamente la scusante del fatto che uscito il capitano ha pareggiato l’Udinese, ma il punto è un altro: un ragazzino di 36 anni non può giocare tutte le partite per 90 minuti, e se Osvaldo avesse segnato oppure un rigore fosse stato concesso, non ne staremmo parlando.
Sembra di essere tornati indietro, gli eventi in questa città non costituiscono un precedente, ma solo qualcosa che è successo, senza preparare il terreno o stringere la corazza.
Mancano 10 partite, compresa una semifinale do ritorno di Coppa Italia e la conseguente possibile finale contro la Lazio.
Per riscattare un campionato. Come reazione a chi come sport pratica il vedovismo.
Per il capitano.
Per la maglia.
Per te stessa.
Perché tu sei la Roma.

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