Gianni Alemanno, sindaco di Roma, ha parlato a Centro Suono Sport sulla trattativa della Roma tra DiBenedetto e Unicredit
Lei fece riferimento ad un interlocutore americano che voleva costruire lo Stadio. Era DiBenedetto?
“Il punto è che noi sappiamo della cordata da tempo, ci sono state varie situazioni, lui ha mostrato interesse anche per lo stadio, quando ho saputo che era in trattative con la Roma mi sono astenuto da fare avvisaglie. Non mi sento di confermarlo, preferirei non parlarne, non me ne ricordo. Non c’è stato nessun incontro comunque”
Lei l’ha detto da noi a novembre, dicendo che aveva solo interessi per fare lo stadio
“No, non l’ho mai incontrato a DiBenedetto”
Ce l’aveva confermato il suo portavoce Turbolente
“Se avessero chiuso l’incontro ci poteva essere l’incontro”
Chi era che aveva incontrato?
“Preferirei non parlarne”
Lei si augura per il Natale di Roma che la trattativa sia chiusa?
“Per quello che mi ha detto Unicredit, dovrebbe chiudersi massimo entro il 20 aprile, quindi il 21 aprile potremmo festeggiare il Natale della nuova Roma. L’accordo è definito, devono risolvere questioni finanziarie ma li ho sentiti sereni e ottimisti”
Il sindaco di Roma mette la mano sul fuoco?
“Calma, non ce la metto, penso che le cose andranno bene. Siamo di fronte ad una cordata e la questione è particolare, devono mettersi d’accordo, devono definire gli anticipi e le caparre, finchè non finisce tutto dobbiamo essere sempre vigili”
La Russa ha definito la trattativa come la vendita della Fontana di Trevi a Totò…
“Beh un po’ invidiosi sono, non mi preoccuperei di queste dichiarazioni. Alla fine avere un investitore internazionale è soltanto un vantaggio e non uno svantaggio. Il marchio può essere venduto nel mondo. E’ solo un vantaggio per cui”