«C’è un inizio e una fine. Non ci sarà un rinnovo a questo contratto, vedremo se sarà il caso di andare a scadenza nel 2026 o interrompere già alla fine di questa stagione». Così Gian Piero Gasperini, dopo un decennio saluta Bergamo Alta, e dall’alto di un lavoro straordinario, partito lentamente e che ha toccato vette quasi impensabili per una squadra come l’Atalanta. Lascia, a fine di questa stagione o al termine della prossima, dice: il ciclo è finito e oltre non si può andare. C’è da scommettere che dopo una dichiarazione di questo tipo, sia più probabile vedere Gasp in un’altra panchina già a giugno. E quale potrebbe essere? La Roma, il Napoli? Non si sa, ciò che è sicuro è che a Claudio Ranieri, un tecnico come Gasp piace parecchio. Perché ha il profilo giusto per ciò che servirà alla Roma: ricostruire dal basso, con idee e investimenti, si spera solo al momento, non stratosferici.
Un progetto lungo, la ripetizione dell’Atalanta, arrivata a giocare costantemente la Champions e meno di un anno fa è riuscita la dove aveva (per modo di dire) fallito la Roma, cioè portarsi a casa l’Europa League. Gasperini da queste parti è considerato un top allenatore (a tanti non simpaticissimo).
Del resto, sir Claudio aveva parlato di un allenatore top. Lo scorso anno Gasperini era stato a un passo dal Napoli, che aveva definito «l’amante» che lo stava corteggiando.
Come scrive il Messaggero, Conte è un altro genere di allenatore ranieriana, come lo era (lo è) Max Allegri, che al momento appare defilato (gli piacerebbe un’esperienza in Premier), così come Carlo Ancelotti, che non sbaglia un colpo a Madrid.
La fila, insomma, al momento si allunga, il mistero non può essere sciolto ora. Restano in penombra profili di allenatori diversi, più da ridimensionamento e quindi da scommessa, vedi Francesco Farioli, individuato dal ds Ghisolfi, o Vincenzo Italiano, pronto ad accettare una panchina come quella della Roma, oppure più stagionati, come Maurizio Sarri o addirittura come José Mourinho, tanti a Roma auspicano il suo ritorno.