LEGGO (F. BALZANI) – La lunga notte di Di Francesco è finita senza luna, dopo 117 minuti di battaglia, speranze e dolori. Al termine di una partita dai contorni danteschi. Colpa del Var e dell’arbitro Cakir. E colpa di una squadra che ha combattuto ma ha mostrato i soliti limiti difensivi ed individuali. Finisce l’avventura della Roma in Champions tra polemiche e dubbi sul futuro. Il Porto di Conceiçao ha ribaltato il 2-1 dell’andata e vinto ai supplementari grazie un rigore concesso dal Var per una trattenuta ingenua di Florenzi (uscito in lacrime dal campo) su Fernando. Qualche minuto dopo l’arbitro turco Cakir, però, nemmeno è voluto andare a vedere lo sgambetto di Marega su Schick.
Un’altra grave ingiustizia europea dopo quelli dello scorso anno con Barcellona e Liverpool. Un alibi che non basta a Di Francesco. La Roma ha giocato male i 90′ regolamentari andando sotto nel primo tempo per un errore di Manolas. Al 37′ Perotti si è guadagnato un rigore segnato alla perfezione da De Rossi (uscito a fine primo tempo per una sospetta lesione al polpaccio), ma il Porto ha avuto ancora campo e nella ripresa ha sfruttato un altro sbaglio difensivo. Nei supplementari Dzeko ha avuto due volte la possibilità di chiudere il match ma ha fallito entrambe le occasioni. La legge, sbagliata, del Var ha concluso una delle notti più amare della storia della Roma. Una delle tante. Tra ieri notte e oggi verrà deciso il destino di Di Francesco che ieri si è isolato sul pullman, non ha parlato dopo la partita e che sembra ormai segnato.
La risposta del gruppo c’è stata, ma i problemi restano. In preallarme c’è da tempo Cristian Panucci mentre Paulo Sousa è ormai a un passo dal Bordeaux. Già oggi potrebbe arrivare l’annuncio dell’esonero. «Mi auguro di essere allenato ancora con Di Francesco, ma decide la società. Sono comunque fiero di questo gruppo, e credo che una dimostrazione oggi l’abbiamo data anche nei confronti di Eusebio», le parole di De Rossi. «Ci resta l’amaro in bocca, perché non ci hanno dato quel rigore netto col Var? Perché non è andato a vederlo? È una vergogna, succede sempre solo a noi», l’accusa di Manolas.