«Se Di Natale merita l’azzurro? Per quello che ha fatto e sta facendo, Totò secondo me è uno dei papabili per andare agli Europei»: così ai microfoni di ‘Mattina Sport’ su RaiSport 1 il vicepresidente della Figc Demetrio Albertini. Sulla sospensione della giornata di campionato dopo la morte in campo di
Piermario Morosini, Albertini dice: « È stata una decisione presa in pochi attimi, ed è stata la risposta giusta a tutto quello che era successo. Si gioca troppo? Si gioca forse in troppo pochi mesi, bisognerebbe forse calendarizzare le partite in maniera differente». Albertini rileva come «la prevenzione sia al
top in Italia. Quello che si può fare è mettere il responsabile del pronto intervento su tutti i campi professionistici». Sulla corsa per lo scudetto tra Juventus e Milan il vicepresidente della Figc non si sbilancia: « Non punto su nessuno – afferma – la Juve era partita per fare un bel campionato e invece sta lottando per lo scudetto. Il Milan è la squadra qualitativamente più attrezzata, ha perso qualche giocatore importante durante la stagione ma oggi si sta giocando comunque il campionato con grande merito. Polemiche su Allegri? Non ne capisco il motivo. Credo che prima debba finire il campionato, personalmente lo ritengo un ottimo allenatore per il Milan». E su Ibrahimovic aggiunge: «È uno dei tre più forti al mondo, qualche volta in Champions si è bloccato. Dovrebbe semplicemente scrollarsi un pò di dosso il peso mediatico di alcune critiche e secondo me riuscirà a fare la differenza». Su Cassano e Balotelli, Albertini osserva: «Con la maglia azzurra si sono sempre comportati bene. Però qualche volta si esagera nell’esaltarli come giocatori, anche se sono dei grandissimi campioni, e tante volte si esagera a criticare i loro comportamenti quando sono dei ragazzi normali». Sull’ipotesi di rivedere la responsabilità oggettiva, Albertini dice: « Se ci sono i presupposti per poterne parlare nelle dovute sedi è giusto che si faccia ma non in questo momento, sarebbe un chiedere un qualcosa per uso personale». (ANSA).
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