Allegri: “E’ arrivata l’ora dello scudetto”

Allegri: “E’ arrivata l’ora dello scudetto”

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IL MESSAGGERO (S. RIGGIO) – Tutto pronto per la festa. Il Milan non ha più voglia di aspettare e a Roma vuole festeggiare lo scudetto numero 18 e perché questo avvenga ci sono a disposizione due risultati su tre («Manca solo un punto e potrebbe non servire – ha detto Massimiliano Allegri pensando a un successo della Fiorentina contro l’Inter a San Siro –. Non vogliamo aspettare un’altra settimana. Sarebbe una gioia immensa, una soddisfazione importante per questo gruppo»). Per la trasferta di stasera è stata convocata tutta la rosa (manca soltanto Jankulovski): «Stiamo tutti insieme perché potrebbe diventare una giornata importante», ha continuato il tecnico rossonero. A rovinare la festa al Diavolo ci penserà la Roma, che ha bisogno di punti per la volata al quarto posto: «Per noi sarà una gara molto difficile. I giallorossi hanno un’occasione fondamentale per centrare i preliminari di Champions, soprattutto dopo la sconfitta della Lazio contro la Juventus. Troveremo una Roma carica che farà una gara importante perché avrà molte motivazioni per conquistare il quarto posto. Non bisogna dimenticare che era una delle pretendenti al titolo».
Allegri non si fida di Totti e dei giallorossi, privi di De Rossi e Perrotta: «In queste gare chi li sostituirà sarà sicuramente all’altezza. Noi dovremo avere la cattiveria per conquistare i punti o il punto per il titolo, mettendoci insieme anche tanta tecnica perché loro ne hanno molta». Nel Milan ci sono diversi dubbi di formazione. Allegri sta pensando pure alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro il Palermo (in programma il 10 maggio) ed è orientato a tenere in panchina – se non in tribuna – diversi giocatori. Gli indiziati sono Flamini e Boateng, con Seedorf che dovrebbe avanzare nella trequarti dietro a Ibrahimovic e Robinho.
E proprio per lo svedese (ritrova come arbitro Morganti, il fischietto che lo ha espulso a Firenze) sarà una gara speciale perché potrebbe vincere il nono scudetto in carriera, l’ottavo di fila (contando pure i due con la Juventus, uno revocato e l’altro poi assegnato all’Inter). Pirlo, invece, nel caso in cui dovesse giocare taglierebbe il traguardo delle 400 partite in rossonero, in una stagione falcidiata dagli infortuni. «Le scelte di domani (oggi, ndc) le farò valutando e tenendo in considerazione la gara di martedì e chi andrà in tribuna dovrà accettare le mie scelte – ha avvertito Allegri. Ibrahimovic? Zlatan resta, perché non dovrebbe? Lui ha solo tanta voglia di giocare, so che farà una grande partita. Poi, torna pure Pato e così avrò tutti i quattro attaccanti a disposizione. Le parole di Berlusconi sul possesso palla? Ha detto una cosa giusta e la accetto tranquillamente. Contro il Bologna abbiamo fatto meno in quel senso. Pato credo che quest’anno abbia giocato più da punta e le sue ultime apparizioni lo hanno dimostrato». E su un possibile ritorno a Milanello di Marco Borriello, Allegri ha concluso: «Nel mese e mezzo qui con noi aveva fatto bene. A Roma fino all’arrivo di Montella aveva fatto un’ottima annata. Marco è una classica prima punta e ha fatto tanti gol». In serata ha poi parlato Gianluca Zambrotta a Sky Sport: «Allegri non molla mai e ha trasmesso questa qualità alla squadra. Leonardo? Con lui ho avuto qualche problema nell’anno del Mondiale in Sudafrica, ma sono problemi che si possono risolvere senza alcun tipo di polemica. È stato l’allenatore con cui mi sono trovato meno bene nella mia carriera», ha spiegato.

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