CORRIERE DELLO SPORT – R. BOCCARDELLI – Costretta per sua colpa all’inseguimento e alla rincorsa in classifica per garantirsi un futuro europeo anche minimo (Europa League), la Roma è all’ennesimo punto di svolta. Perchè battendo il Siena terrebbe a tiro quelle davanti, in particolar modo la Fiorentina che scenderà sabato prossimo all’Olimpico per la madre di tutte le partite, per tanti e ovvii motivi… Ma lo snodo giallorosso non è solo geografico (la preziosa città di Siena) o temporale (il girone d’andata ha imboccato il rettilineo finale). Forte dell’esperienza di questa prima parte di campionato, la Roma deve necessariamente scegliere cosa deve rincorrere: il gioco o il risultato? Perchè rincorrendo integralmente il gioco di Zeman i giallorossi sono già incappati in sconfitte sconcertanti come quelle all’Olimpico contro Bologna e Udinese, partite dominate nel tratto iniziale e poi letteralmente regalate ai riconoscenti avversari per non aver più saputo scegliere se continuare a cercare il gol o se difendere il doppio vantaggio. Sotto questo profilo un cambio di rotta c’è stato dopo la sconfitta nel derby: due vittorie contro Torino e Pescara senza subire gol. Due match interpretati solo in parte secondo la filosofia zemaniana nel senso che una volta in vantaggio, la squadra ha optato per una manovra molto più conservativa e meno spettacolare.
